pubblicato il 04/12/2015
La chemioterapia può essere prescritta anche prima dell'intervento chirurgico, per far regredire la lesione e asportare meno tessuto possibile; in questo caso si definisce neoadiuvante. |
Un team di scienziati di origine russa ha scoperto...
(SEGUE QUI)
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Cancro. E' possibile salvarsi senza chemio?
video: Marijuana - cura per il Cancro (arcoiris-tv) con sottotitoli ITA
Ci sono oggi al mondo più persone che vivono di cancro, di quante ne muoiano per il cancro.
Si può quindi immaginare quale tipo di interessi si vada a toccare, nel momento in cui si parli di una qualunque terapia alternativa che esca dal seminato, e possa fare a meno del classico percorso chirurgia-chemioterapia-radioterapia che tiene in piedi un'industria mondiale di dimensioni colossali.
E che nel frattempo conduce alla morte la quasi totalità dei suoi pazienti.
Basta infatti una piccola indagine per rendersi conto dello scarsissimo "entusiasmo" con cui venga accolta dall'establishment medico ogni nuova proposta di cura alternativa.
Invece di voler approfondire almeno quelle che sembrano più promettenti, ci si trova sistematicamente di fronte ad un muro di gomma, che rifiuta qualunque terapia che non sia "scientificamente dimostrata", dimenticandosi che il compito della sperimentazione starebbe proprio a coloro che rifiutano questa terapia. (E quando la sperimentazione venga imposta a furor di popolo - come nel caso Di Bella - essa viene condotta in maniera talmente distorta da denunciare chiaramente l'intento di invalidarne ogni eventuale potenzialità, invece di rimarcarla).
Mentre vengono impunemente vendute medicine "a rischio di morte" (per loro stessa ammissione, da bugiardino), si trovano ovunque dozzine di avvisi "premurosi" contro la presunta "tossicità" di certe erbe, o altri prodotti curativi, che sono invece notoriamente innocui.
Di fronte a questo totale ribaltamento dei valori, solo l'individuo che decida di prendere nelle proprie mani la sua salute - anche con il sostegno del medico di famiglia, se disponibile - ha una possibilità reale di sopravvivere a situazioni che la medicina ufficiale condanna a morte senza nessuna speranza.
Ma solo dopo aver tratto il massimo profitto dalle sofferenze dello "sfortunato" paziente.
ALCUNE
TERAPIE ALTERNATIVE
Su questo sito abbiamo discusso nel tempo di molte terapie alternative, concentrandoci soprattutto sulla terapia con l'Essiac, la cartilagine di squalo, e il metodo Simoncini.
Con questa pagina vogliamo mettere a disposizione dei nuovi lettori tutto quanto trattato in passato, senza per questo invitare nessuno a seguire una specifica terapia piuttosto che un'altra. Quando si tratta di vita o di morte, ciascuno deve decidere in prima persona, dopo aver attentamente valutato le opzioni disponibili.
Con lo stesso criterio, non disponiamo di indicazioni o suggerimenti utili (dosaggi, luoghi di acquisto, ecc.) al di là delle poche note accluse a ciascuna terapia. Gli utenti sono quindi pregati di svolgere le ricerche in proprio, senza chiedere indicazioni ulteriori di cui non disponiamo.
IMPORTANTE: CHI SCRIVE NON E' UN MEDICO. TUTTI I SUGGERIMENTI DATI IN QUESTA PAGINA SONO PURAMENTE INDICATIVI, E DERIVANO DALLA SEMPLICE ESPERIENZA PERSONALE. SI CONSIGLIA DI CONSULTARE ANCHE ALTRE FONTI, PRIMA DI PROCEDERE ALLA SCELTA E ALL'USO DI QUALUNQUE PRODOTTO.
ESSIAC
Diffidate delle imitazioni: solo "ESSIAC" (no ad esempio "Caisse Formula"), è autentico e vi dà la garanzia di aver acquistato l'unico prodotto preparato secondo la formulazione originaria usata da René Caisse. Purtroppo in Italia l'ESSIAC costa caro, troppo caro, ed importarlo dal Canada (paese di produzione). Ordinandolo on-line non è possibile perché le leggi italiane sull'importazione di fitofarmaci da Paesi extraeuropei sono molto restrittive. Consiglio perciò di acquistare ESSIAC dal seguente Sito irlandese, quindi europeo, dove, rispetto all'Italia, costa molto meno della metà e non c'è la possibilità certa di farselo sequestrare dalla dogana italiana.. invece, se la merce proviene dal Canada, a me è capitato! Io che ignoravo le leggi sull'importazione di fitofarmaci.
di René M. Caisse, un'arma naturale e atossica contro il cancro
Essiac è un
decotto di erbe (thè) utilizzato per oltre 50 anni da una nurse canadese, Renè
Caisse, che è riuscita a guarire dal cancro migliaia di persone senza mai
arrivare a capire il segreto della formula che aveva ricevuto da un anziano
della locale tribù pellerossa. (Ai tempi della Caisse il sistema immunitario
non era ancora stato scoperto).
La storia di René Caisse (Essiac è il suo cognome scritto al contrario) vale la pena di essere conosciuta anche da chi non abbia mai avuto a che fare con problemi di cancro, ed i motivi dovrebbero risultare subito chiari a chiunque volesse leggerla.
STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Rene Caisse. Autobiografia e documentazione. (Il documento è quasi tutto in inglese, con alcuni inserti in italiano, e altri in spagnolo).
L'UOMO MALATO Alcune riflessioni sull'argomento da parte di un medico ortodosso che sembra non aver dimenticato il Giuramento d'Ippocrate.
La storia di René Caisse (Essiac è il suo cognome scritto al contrario) vale la pena di essere conosciuta anche da chi non abbia mai avuto a che fare con problemi di cancro, ed i motivi dovrebbero risultare subito chiari a chiunque volesse leggerla.
STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE
Rene Caisse. Autobiografia e documentazione. (Il documento è quasi tutto in inglese, con alcuni inserti in italiano, e altri in spagnolo).
L'UOMO MALATO Alcune riflessioni sull'argomento da parte di un medico ortodosso che sembra non aver dimenticato il Giuramento d'Ippocrate.
NOTE PER L'USO: Vi sono due società canadesi che si contendono
l'"autenticità" della formula di Renè Caisse - la Essiac e la Essiac-Resperin -
che rimane comunque identica per tutti. In ogni caso, è fortemente
consigliato di acquistare SOLO prodotti che contengano erbe locali (canadesi),
che conservano intatte le caratteristiche organiche, a differenza di quelle
importate, che vengono invece "fumigate" all'ingresso nel
continente nordamericano. Questo tipo di informazioni va ottenuto
direttamente alla fonte da cui si desidera ordinare il prodotto.
Esistono tre versioni del prodotto: decotto (thè), pillole e tintura. Per quanto gli ultimi due siano molto più comodi da consumare, la laboriosa preparazione (circa 12 ore) imposta dal decotto suggerisce che sia questo il metodo migliore per usufruire al massimo delle qualità terapeutiche dell'Essiac. Ovviamente, in rete troverete anche migliaia di pagine di tipo "scientifico" - come ad esempio questa - che vi dicono che "i ricercatori hanno concluso che Essiac non abbia alcun effetto anticancro". Questi ricercatori purtroppo dimenticano di specificare che hanno sperimentato le 4 erbe separatamente, e non tutte insieme (oppure nascondono i reali termini della loro "sperimentazione", oppure trascurano di dire che non hanno somministrato la bevanda secondo le istruzioni della Caisse... insomma, ogni volta che si va a fondo si scopre regolarmente la totale malafede di questi personaggi) . |
CARTILAGINE DI SQUALO
La cartilagine di squalo è conosciuta come rimedio contro il cancro da
circa 40 anni, quando il Dr. William Lane scrisse il libro
intitolato "Sharks don't get cancer" ("Agli squali non
viene il cancro"), che sottolineava le particolari qualità anti-angiogeniche
della cartilagine di squalo, che sembra "avviluppare" molti tumori in
una specie di gelatina impenetrabile, fino a farli soffocare.
Mentre la medicina ufficiale rifiuta di riconoscere le qualità antitumorali della cartilagine, le industrie farmaceutiche fanno a gara, di nascosto, per brevettare un composto chimico basato sullo stesso principio, da rivendere poi a cifre ben diverse da quelle del prodotto naturale.
(CLICK PER ANDARE AL LINK):
Cartilagine di squalo: le prove esistono
Lo scippo farmaceutico
Un cane felice, un veterinario confuso
CHI HA IL CANCRO NON PUO' ASPETTARE
Mentre la medicina ufficiale rifiuta di riconoscere le qualità antitumorali della cartilagine, le industrie farmaceutiche fanno a gara, di nascosto, per brevettare un composto chimico basato sullo stesso principio, da rivendere poi a cifre ben diverse da quelle del prodotto naturale.
(CLICK PER ANDARE AL LINK):
Cartilagine di squalo: le prove esistono
Lo scippo farmaceutico
Un cane felice, un veterinario confuso
CHI HA IL CANCRO NON PUO' ASPETTARE
NOTE PER L'USO: Esiste ormai un'infinità di marche che offrono la cartilagine di
squalo, sia nei negozi specializzati che tramite internet.
L'unica differenza a cui bisogna prestare attenzione è quella fra la cartilagine "trattata a freddo" e quella che non lo è. La prima, essendo molto più costosa, è chiaramente indicata sulla confezione ("cold treatment", "cold processing", ecc.). Si sconsiglia quindi di acquistare prodotti che non portino quella dicitura, poiché le caratteristiche organiche della cartilagine - come per l'Essiac - vengono ridotte drasticamente dal trattamento a caldo. Si consiglia di acquistare solamente cartilagine in polvere (contenuta dalle capsule auto-dissolventi), in unità da 750 mg., e non in compresse, che sembrano essere meno efficaci. DOSI: L'esperienza suggerisce che un dosaggio "di impatto" per un adulto si aggiri sulle 12 capsule giornaliere, somministrate possibilmente a stomaco vuoto (con un sorso d'acqua), prima dei tre pasti (4+4+4). Dopo una settimana si può ridurre la dose a 9 - 6 unità giornaliere. Per un cane di medie dimensioni si può iniziare da 9 capsule giornaliere, da ridurre nel tempo, a seconda dei risultati. La cartilagine ha un sapore sgradito ai cani, che normalmente rifiutano la pillola "nuda e cruda". Nel caso, si suggerisce di aprire la capsula e di mescolare il contenuto in una minima porzione di cibo, oppure di nasconderla in una fettina di prosciutto. In ogni caso non c'è rischio di eccedere: la cartilagine di squalo non ha controindicazioni, fatta eccezione per le femmine gravide e per chi abbia subito di recente un intervento chirurgico (in ambedue i casi la cartilagine impedirebbe la neovascolarizzazione, nel feto come nella zona operata). La cartilagine risulta essere anche un ottimo antinfiammatorio generico, che permette di evitare il ricorso ad antibiotici, o ad altre medicine con effetti collaterali non desiderati. |
METODO
SIMONCINI
Il metodo Simoncini si distingue da tutti gli altri per il fatto che il suo propositore sostiene di aver individuato la causa del cancro. Tullio Simoncini agisce quindi all'interno di un preciso paradigma scientifico, che lo colloca - paradossalmente - nella medicina tradizionale, e non in quella cosiddetta "alternativa".
Non a caso Simoncini è stato radiato dall'Ordine dei Medici, e pesantemente perseguitato sia a livello mediatico che giuridico.
Non stupisce, a sua volta, che le discussioni sul sito siano state sempre molto aspre e combattute: si tratta semplicemente di gettare alle ortiche l'intera oncologia ufficiale, con i miliardi e miliardi di interessi che ne sono coinvolti, a favore di un prodotto che chiunque può procurarsi con poche lire, ed in certi casi persino amministrarsi da solo. E' molto più semplice mandare al rogo il suo sostenitore, a quel punto.
Cura il cancro per e-mail (testimonianza)
Metodo Simoncini e tumori della pelle (testimonianza)
La “grande eresia” di Tullio Simoncini (spiegazione "pagana" della teoria)
Tullio Simoncini: Renaissance Man (testimonianze video e conferenza di Simoncini a Los Angeles - IMPORTANTE)
Segnaliamo anche lo "storico" forum che ci ha fatto conoscere Simoncini in primo luogo:
La cura per il cancro ....e se fosse vero?
NOTE PER L'USO: Tutte le indicazioni riguardo alle diverse tecniche di cura si trovano
sul sito del
Dott. Simoncini, unitamente alla serie completa delle
testimonianze finora raccolte dai pazienti guariti con il suo metodo.
Chi volesse rivolgersi al Dott. Simoncini per una consulenza personale è pregato di contattarlo via email, accludendo una sintesi del caso, con allegati tutti i documenti disponibili (diagnosi, raggi X, RMI, Cat-Scan, altro...). Il Dott. Simoncini riceve ormai centinaia di e-mail giornaliere, e non può garantire a tutti una risposta immediata. |
Scritto da Massimo Mazzucco per luogocomune.net
Cartilagine di squalo: le prove esistono
|
Inviato da Redazione il
12/12/2007 4:30:00 (53579 letture)
|
Chiedo
scusa se ritorno sull’argomento, ma sollecitato da diverse richieste degli
utenti, che volevano maggiori informazioni sulla cartilagine di squalo, mi
sono messo a fare una ricerca supplementare, e ho fatto delle scoperte
interessanti.
Fino ad oggi avevo sempre sostenuto che la cartilagine ha delle ottime proprietà anti-tumorali in base al solo procedimento intuitivo: ho guarito il mio cane da un carcinoma terminale, ho visto amici guarire da situazioni simili, e in internet si trovano letteralmente migliaia di testimonianze che confermano le mie esperienze. Non credevo però che esistesse una sola conferma da parte della medicina ufficiale rispetto alle vantate qualità della cartilagine di squalo. (inoltre, la disinformazione contro, dilaga sul web. n.d.r.) È invece, gira e rigira, qualcosa è stato pubblicato: si tratta di uno studio uscito sulla rivista medica SCIENCE del Settembre 1983 (Vol 221), firmato dai dottori Lee e Langer del Children’s Hospital di Boston. Questo è l’abstract: |
“La cartilagine di squalo contiene inibitori dell’angiogenesi dei
tumori"
“La Cartilagine di squalo contiene una sostanza che inibisce fortemente la crescita di nuovi vasi capillari verso la massa tumorale, limitandone in questo modo la crescita. L’abbondanza di questo fattore nella cartilagine di squalo, in confronto alla cartilagine estratta da mammiferi [bovini], potrebbe fare dello squalo una fonte ideale per gli inibitori, e potrebbe aiutare a spiegare la rarità dei neoplasmi in questi animali.”
Ricordo che tutto nacque da un libro del Dott. William Lane, intitolato appunto ”Sharks don’t get cancer”, ... che tradotto fa:
“Agli squali non viene il cancro”
Il libro ebbe scarso successo – molte librerie “non se la sentivano” di proporlo – ma l’argomento fu ripreso nel 1992 dalla trasmissione “60 minutes” della CBS, e a quel punto la faccenda divenne di pubblico dominio.
L’eco della trasmissione, sommato al boom che proprio in quegli anni si registrava nell’uso dei rimedi alternativi, costrinse il governo americano a istituire un vero e proprio centro di ricerca per la medicina alternativa, chiamato OAM (Office of Alternative Medicine), con un finanziamento iniziale di due milioni di dollari, che arrivò a 50 milioni nel 1999.
Compito di questo organo era di studiare le possibili soluzioni per la lotta al cancro che venivano suggerite dai rimedi alternatvi di maggiore successo. Primo fra tutti, ovviamente, la cartilagine di squalo.
Purtroppo però i risultati furono molto deludenti, e nel 1997 la American Society of Clinical Oncology annunciava che “a study found shark cartilage ineffective against advanced cancer in adults with a life expectancy of at least 12 weeks”,“una ricerca ha trovato la cartilagine di squalo inefficace su casi di tumore avanzato in adulti con almeno 12 settimane di aspettativa di vita”. (Fonte).
Di fronte ad una frase del genere, anche il lettore più aperto e ben disposto verso la novità si rassegna, e considera quello della cartilagine un capitolo chiuso.
Se invece leggiamo a fondo l’articolo, scopriamo una realtà ben diversa: “The study followed 58 people who were prescribed oral doses of shark cartilage as their only form of anti-cancer treatment. After 12 weeks, none achieved a complete or partial response to the shark cartilage treatment. Only ten showed no progression of their cancer, and only two had a quantifiable improvement in quality of life. (The fact that ten cancers did not progress is not evidence that the shark cartilage was responsible for this. The progression of cancer is not always rapid.) “ MA TRADUCIAMO:
“Lo studio ha seguito 58 persone a cui sono state prescritte dosi orali di cartilagine di squalo come unica forma di trattamento anti-tumorale. Dopo 12 settimane, nessuna ha ottenuto un responso parziale nè totale al trattamento con la cartilagine di squalo. Solo dieci di questi hanno mostrato una mancata crescita del tumore, e soltanto due hanno registrato un miglioramento sensibile nelle condizioni di vita. (Il fatto che dieci tumori non siano cresciuti non dimostra che sia stato un effetto della cartilagine. Non sempre i tumori crescono rapidamente). “
La cartilagine quindi ha effettivamente bloccato la crescita del tumore in “dieci persone soltanto” (una su sei)! Messo però in quel modo sembra un fallimento completo.
Chi conosce un solo metodo “ufficiale” in grado di arrestare per 12 settimane consecutive la crescita di un tumore avanzato alzi la mano. (Immaginiamo fra l’altro con quale “cura” e attenzione sarà stata somministrata questa cartilagine al gruppo sotto osservazione, per cui possiamo dedurre che un trattamento fatto da chi comprende i meccanismi in atto, e non da chi non ci crede già in partenza, avrebbe probabilmente dato risultati ancora migliori).
Ma basterebbe la clamorosa “excusatio non petita”, nascosta vigliaccamente fra due parentesi alla fine (“non tutti i tumori crescono in fretta”) a denunciare la assoluta malafede di chi ha redatto quel rapporto.
Quindi lo sanno, lo hanno dimostrato loro stessi scientificamente - anche Folkman e Klagsbrun hanno mostrato che “gli squali producono una sostanza che inibisce la neovascolarizzazione” (1987, Science 235:442-446) - ma fanno finta di niente.
Siccome nel frattempo la FDA proibisce di pubblicizzare le caratteristiche antitumorali della cartilagine, l'intero establishment medico-farmacologico può tranquillamente essere considerato alla stregua di veri e propri “criminali”.
E non solo lasciano morire chi potrebbe tranquillamente esser salvato, ma alle spalle di questa gente cercano pure di arricchirsi, cioè di sfruttare in privato quello che negano pubblicamente.
Ecco una pagina in cui si registra il brevetto di una “invenzione per inibire la crescita di cellule tumorali”. Fra le note leggiamo che esistono già altri brevetti simili: “U.S. Pat. No. 5,192,756 discloses a compound having antibiotic and antiprotozoal properties isolated from the stomach of a dogfish shark. U.S. Pat. No. 5,075,112 describes a method for inhibiting angiogenesis using shark cartilage, and U.S. Pat. No. 5,985,839 describes extracts of shark cartilage having anti-angiogenesis properties and an inhibitory effect on cell tumor lines”.
“Il brevetto US 5,192,756 rivela un composto con proprietà antibiotiche e antiprotozoiche isolate dallo stomaco di uno squalo. Il brevetto U.S. 5,075,112 descrive un metodo per inibire l’angiogenesi [crescita dei nuovi capillari] con la cartilagine di squalo, e il brevetto U.S. 5,985,839 descrive le proprietà antiangiogeniche dell’estratto di cartilagine di squalo, e il suo effetto inibitorio sulla riproduzione delle cellule tumorali.”
(Massimo Mazzucco)
Acquista il DVD>>> http://shop.luogocomune.net/la-vera-storia-della-marijuana_2426564.html
“La Cartilagine di squalo contiene una sostanza che inibisce fortemente la crescita di nuovi vasi capillari verso la massa tumorale, limitandone in questo modo la crescita. L’abbondanza di questo fattore nella cartilagine di squalo, in confronto alla cartilagine estratta da mammiferi [bovini], potrebbe fare dello squalo una fonte ideale per gli inibitori, e potrebbe aiutare a spiegare la rarità dei neoplasmi in questi animali.”
Ricordo che tutto nacque da un libro del Dott. William Lane, intitolato appunto ”Sharks don’t get cancer”, ... che tradotto fa:
“Agli squali non viene il cancro”
Il libro ebbe scarso successo – molte librerie “non se la sentivano” di proporlo – ma l’argomento fu ripreso nel 1992 dalla trasmissione “60 minutes” della CBS, e a quel punto la faccenda divenne di pubblico dominio.
L’eco della trasmissione, sommato al boom che proprio in quegli anni si registrava nell’uso dei rimedi alternativi, costrinse il governo americano a istituire un vero e proprio centro di ricerca per la medicina alternativa, chiamato OAM (Office of Alternative Medicine), con un finanziamento iniziale di due milioni di dollari, che arrivò a 50 milioni nel 1999.
Compito di questo organo era di studiare le possibili soluzioni per la lotta al cancro che venivano suggerite dai rimedi alternatvi di maggiore successo. Primo fra tutti, ovviamente, la cartilagine di squalo.
Purtroppo però i risultati furono molto deludenti, e nel 1997 la American Society of Clinical Oncology annunciava che “a study found shark cartilage ineffective against advanced cancer in adults with a life expectancy of at least 12 weeks”,“una ricerca ha trovato la cartilagine di squalo inefficace su casi di tumore avanzato in adulti con almeno 12 settimane di aspettativa di vita”. (Fonte).
Di fronte ad una frase del genere, anche il lettore più aperto e ben disposto verso la novità si rassegna, e considera quello della cartilagine un capitolo chiuso.
Se invece leggiamo a fondo l’articolo, scopriamo una realtà ben diversa: “The study followed 58 people who were prescribed oral doses of shark cartilage as their only form of anti-cancer treatment. After 12 weeks, none achieved a complete or partial response to the shark cartilage treatment. Only ten showed no progression of their cancer, and only two had a quantifiable improvement in quality of life. (The fact that ten cancers did not progress is not evidence that the shark cartilage was responsible for this. The progression of cancer is not always rapid.) “ MA TRADUCIAMO:
“Lo studio ha seguito 58 persone a cui sono state prescritte dosi orali di cartilagine di squalo come unica forma di trattamento anti-tumorale. Dopo 12 settimane, nessuna ha ottenuto un responso parziale nè totale al trattamento con la cartilagine di squalo. Solo dieci di questi hanno mostrato una mancata crescita del tumore, e soltanto due hanno registrato un miglioramento sensibile nelle condizioni di vita. (Il fatto che dieci tumori non siano cresciuti non dimostra che sia stato un effetto della cartilagine. Non sempre i tumori crescono rapidamente). “
La cartilagine quindi ha effettivamente bloccato la crescita del tumore in “dieci persone soltanto” (una su sei)! Messo però in quel modo sembra un fallimento completo.
Chi conosce un solo metodo “ufficiale” in grado di arrestare per 12 settimane consecutive la crescita di un tumore avanzato alzi la mano. (Immaginiamo fra l’altro con quale “cura” e attenzione sarà stata somministrata questa cartilagine al gruppo sotto osservazione, per cui possiamo dedurre che un trattamento fatto da chi comprende i meccanismi in atto, e non da chi non ci crede già in partenza, avrebbe probabilmente dato risultati ancora migliori).
Ma basterebbe la clamorosa “excusatio non petita”, nascosta vigliaccamente fra due parentesi alla fine (“non tutti i tumori crescono in fretta”) a denunciare la assoluta malafede di chi ha redatto quel rapporto.
Quindi lo sanno, lo hanno dimostrato loro stessi scientificamente - anche Folkman e Klagsbrun hanno mostrato che “gli squali producono una sostanza che inibisce la neovascolarizzazione” (1987, Science 235:442-446) - ma fanno finta di niente.
Siccome nel frattempo la FDA proibisce di pubblicizzare le caratteristiche antitumorali della cartilagine, l'intero establishment medico-farmacologico può tranquillamente essere considerato alla stregua di veri e propri “criminali”.
E non solo lasciano morire chi potrebbe tranquillamente esser salvato, ma alle spalle di questa gente cercano pure di arricchirsi, cioè di sfruttare in privato quello che negano pubblicamente.
Ecco una pagina in cui si registra il brevetto di una “invenzione per inibire la crescita di cellule tumorali”. Fra le note leggiamo che esistono già altri brevetti simili: “U.S. Pat. No. 5,192,756 discloses a compound having antibiotic and antiprotozoal properties isolated from the stomach of a dogfish shark. U.S. Pat. No. 5,075,112 describes a method for inhibiting angiogenesis using shark cartilage, and U.S. Pat. No. 5,985,839 describes extracts of shark cartilage having anti-angiogenesis properties and an inhibitory effect on cell tumor lines”.
“Il brevetto US 5,192,756 rivela un composto con proprietà antibiotiche e antiprotozoiche isolate dallo stomaco di uno squalo. Il brevetto U.S. 5,075,112 descrive un metodo per inibire l’angiogenesi [crescita dei nuovi capillari] con la cartilagine di squalo, e il brevetto U.S. 5,985,839 descrive le proprietà antiangiogeniche dell’estratto di cartilagine di squalo, e il suo effetto inibitorio sulla riproduzione delle cellule tumorali.”
(Massimo Mazzucco)
La Vera Storia della Marijuana - di Massimo Mazzucco (vers. integrale)
ESTRATTO 20 minuti:
Che cosa si nasconde dietro alla ossessiva, incessante e terrificante guerra alla droga? La realtà che si nasconde sotto la proibizione di questa pianta è qualcosa di assolutamente impressionante e sconvolgente, con una portata storica che condiziona in modo determinante la vita quotidiana di tutti noi. Compreso coloro che non hanno mai nemmeno visto uno spinello da vicino.
Conosciuta fin dall'antichità come pianta miracolosa, come sorella dell'uomo, come dono divino, la pianta di cannabis ha sempre rappresentato per l'uomo una preziosa fonte per la produzione di tessuti, di carta, di cibo e di materiale combustibile, oltre a fornire una vastissima gamma di rimedi medicinali.
Ma da un giorno all'altro questa pianta miracolosa è diventata il frutto proibito, la radice di ogni male, la fonte di peccato, perversione e immoralità che poteva facilmente portare alla follia.
Che cosa c'era dietro a questa improvvisa demonizzazione della marijuana?
Chi era Harry Anslinger, l'uomo che fece proibire la marijuana in tutto il mondo e chi lo finanziava nell'oscurità?
Come è cambiata la nostra storia, da quando la cannabis è stata proibita?
E' vero che la marijuana porta all'uso di droghe più pesanti, come eroina o cocaina?
Che cosa hanno rivelato, le decine e decine di ricerche governative sull'uso della cannabis?
Se la marijuana è proibita, perché certe case farmaceutiche possono produrla nei loro capannoni segreti, lontano dagli occhi di tutti?
A chi giova davvero questa ossessiva, incessante e terrificante guerra alla marijuana?
E che cosa sta perdendo l'umanità, nel mantenere questa proibizione?
Conosciuta fin dall'antichità come pianta miracolosa, come sorella dell'uomo, come dono divino, la pianta di cannabis ha sempre rappresentato per l'uomo una preziosa fonte per la produzione di tessuti, di carta, di cibo e di materiale combustibile, oltre a fornire una vastissima gamma di rimedi medicinali.
Ma da un giorno all'altro questa pianta miracolosa è diventata il frutto proibito, la radice di ogni male, la fonte di peccato, perversione e immoralità che poteva facilmente portare alla follia.
Che cosa c'era dietro a questa improvvisa demonizzazione della marijuana?
Chi era Harry Anslinger, l'uomo che fece proibire la marijuana in tutto il mondo e chi lo finanziava nell'oscurità?
Come è cambiata la nostra storia, da quando la cannabis è stata proibita?
E' vero che la marijuana porta all'uso di droghe più pesanti, come eroina o cocaina?
Che cosa hanno rivelato, le decine e decine di ricerche governative sull'uso della cannabis?
Se la marijuana è proibita, perché certe case farmaceutiche possono produrla nei loro capannoni segreti, lontano dagli occhi di tutti?
A chi giova davvero questa ossessiva, incessante e terrificante guerra alla marijuana?
E che cosa sta perdendo l'umanità, nel mantenere questa proibizione?
(Massimo Mazzucco)
Acquista il DVD>>> http://shop.luogocomune.net/la-vera-storia-della-marijuana_2426564.html
Cancro le cure proibite - Trailer
Negli ultimi 100 anni, dozzine di scienziati, medici e ricercatori, hanno trovato valide soluzioni in grado di curare e anche a vincere il cancro. Ma noi non lo abbiamo mai saputo. Cosa ci viene tenuto nascosto? Cosa viene sistematicamente smontato dai numerosi "disinformatori" e "debunkers", chiaramente pagati apposta, sulla rete?... e perché ogni volta che si cerca di andare a smuovere il sistema si va a rimbalzare su muri di gomma invalicabili?
Il cancro è l'unica malattia al mondo ad essere stata sconfitta dozzine di volte senza che nessuno lo sappia. A voi, amici: "CANCRO. LE CURE PROIBITE" di Massimo Mazzucco. Chi può ordinare il DVD e comprarlo lo faccia. Chi non può, nessun problema: il video di circa 2 ore, è visibile su YouTube a tutti... e perfino scaricabile. BUONA VISIONE (Giuliano Gil) (P) - Ao longo dos últimos 100 anos, dezenas de cientistas, médicos e pesquisadores, têm encontrado soluções viáveis para curar e também para vencer o cancro. Mas nós nunca sabemos disso. O que está sendo escondido para a gente? O que está sendo desmantelado sistematicamente pelos muitos "desinformadores" e "desmontadores (debunkers)", claramente pagos de propósito, na rede? ... E por que toda vez que a gente tentar ir para sacudir o sistema vai saltar em paredes de borracha intransponível? Câncer é a única doença no mundo a ser derrotado dezenas de vezes sem ninguém saber. Para vocês, meus amigos: ". CANCRO, Os cuidados proibidos", por Massimo Mazzucco. Quem pode encomendar o DVD que compra. Aqueles que não podem, não há problema: o vídeo de cerca de 2 horas, torna-se visível no YouTube para todos ... você pode mesmo fazer download. A gente precisa saber o italiano e saber ler e entender a legenda. Aproveite e boa visão |
VIDEO > "Cancro le Cure Proibite" - di Massimo Mazzucco |
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“Gli avevano dato 18 mesi di vita,
ma ha curato il cancro con una cura "proibita”
ma ha curato il cancro con una cura "proibita”
David Hibbitt è un ragazzo inglese
cui è stato diagnosticato nel 2012 un cancro al colon in fase 3. Dopo essere
stato sottoposto a chemioterapia, radioterapia e un intervento chirurgico, i
medici gli dissero che non ci sarebbe stato più niente da fare..al massimo
avrebbe vissuto per altri 18 mesi.
David non si è dato per vinto e ha
cominciato a informarsi e studiare sulle possibili “strade alternative”. La
cura che sembrava più adatta al suo caso era quella a base di olio di
cannabis, così ha deciso di provarla.
“Sentivo che
la chemio mi stava uccidendo, ormai non avevo più niente da perdere. L’idea di
morire senza aver lottato mi faceva impazzire. Si trattava della mia vita, non
potevo fermarmi ai dogmi della medicina ufficiale.” racconta David in
un’intervista.
Le spese da
sostenere per la cura non superavano le 50 sterline al mese,
decisamente più basse rispetto a quelle necessarie per la chemioterapia (decine
di migliaia di sterline pagate dal sistema sanitario pubblico e quindi dalle
tasse dei cittadini).
Dopo neanche un anno il tumore era scomparso, le
ultime analisi parlavano chiaro! David attribuisce la sua guarigione miracolosa
all’olio di cannabis:
“Questa cura si è dimostrata infinitamente più efficace e
meno devastante della chemioterapia. I dolori sono scomparsi del tutto e la
qualità della mia vita è ritornata com’era un tempo. Voglio che questa mia
testimonianza sia d’esempio a tutte quelle persone che non sanno come agire di
fronte a questi problemi”.
David Hibbit è
soltanto uno dei tantissimi casi di persone che hanno deciso di curare il
tumore con la cannabis. Come un padre che ha agito sul suo bambino di 8
mesi con un tumore al cervello, considerato inoperabile, (anche
in questo caso la cura con l’olio di cannabis si è dimostrata miracolosa).
Il
documentario "Weed" (Erbaccia) prodotto dalla CNN (qui sottotitolato in spagnolo), mostra numerosi
pazienti che fanno uso di marijuana a scopo terapeutico con risultati
sorprendenti.
Ronnie Smith sostiene
di aver curato più di 300 persone dal cancro (compreso se stesso) utilizzando
l’olio di cannabis (marijuana). Il signor Smith in California auto-produce il suo
olio facendo crescere le piante nei suoi terreni, questo è possibile perché ha
la licenza d’uso di marijuana a scopo medico.
Rick Simpson è
un’altra persona che ha curato il cancro con la marijuana. Lui spiega che le
grandi aziende farmaceutiche hanno interesse che le straordinarie proprietà
curative della marijuana non siano divulgate, perché troppo economica rispetto
alle costosissime cure tradizionali da cui traggono enormi profitti.
Come potete fidarvi di
un sistema che prima vi fornisce gli alimenti cancerogeni per eccellenza quali:
carne, uova e latticini. Poi vi offre delle “cure” costosissime cancerogene
come la chemioretapia e la radio terapia?
In questo sistema
studiato in cui si crea prima il tumore e poi si cerca di spillar soldi, con
delle cure lunghe anni e in più riconosciute inefficaci dagli stessi medici,
che dimostrano essi stessi di non credere alla loro efficacia, dato dimostrato
dalle statistiche che parlano chiaro.
Riflettiamoci su
attentamente, ne va della vita dei nostri cari e di noi stessi.
(P) -
". Cancer.. será que a gente pode se salvar sem qualquer quimio? Sim."
Câncer está aumentando cada vez mais.. segundo as estatísticas!! E sempre vai ser pior infelizmente.
Eu estou pedindo.. como a gente pode confiar em um "sistema" que primeiro lhe dá os alimentos cancerígenos, como carne, ovos e produtos lácteos inquinados e com venenos. Em seguida, oferece as "curas" costosas, perigosas e desnecessárias pois inúteis, como quimioretapia e radioterapia?
Este sistema concebido.. no qual se cria no primeiro o tumor (cancro) para poder obter, em seguida, extorsão e ganho de dinheiro a expensas dos doentes, com longos anos de cuidados.. e, além disso, reconhecido ineficaz pelos mesmos médicos, demonstrando-se não acreditar na eficácia da quimio, como mostrado pelas estatísticas que falam por si claramente.
Vamos pensar sobre isso com atenção MEUS AMIGOS, pois estamos correndo o risco de perder as vidas de nossos entes queridos e de nós mesmos, dessa forma tão preocupantel!!
(P) -
". Cancer.. será que a gente pode se salvar sem qualquer quimio? Sim."
Câncer está aumentando cada vez mais.. segundo as estatísticas!! E sempre vai ser pior infelizmente.
Eu estou pedindo.. como a gente pode confiar em um "sistema" que primeiro lhe dá os alimentos cancerígenos, como carne, ovos e produtos lácteos inquinados e com venenos. Em seguida, oferece as "curas" costosas, perigosas e desnecessárias pois inúteis, como quimioretapia e radioterapia?
Este sistema concebido.. no qual se cria no primeiro o tumor (cancro) para poder obter, em seguida, extorsão e ganho de dinheiro a expensas dos doentes, com longos anos de cuidados.. e, além disso, reconhecido ineficaz pelos mesmos médicos, demonstrando-se não acreditar na eficácia da quimio, como mostrado pelas estatísticas que falam por si claramente.
Vamos pensar sobre isso com atenção MEUS AMIGOS, pois estamos correndo o risco de perder as vidas de nossos entes queridos e de nós mesmos, dessa forma tão preocupantel!!
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Perchè la chemioterapia non funziona
Prof. Giuseppe Di Bella figlio di Luigi Di Bella
Come funziona il Metodo Di Bella
Prof. Giuseppe Di Bella
Prof. Luigi Di Bella (17 luglio 1912 - 1 luglio 2003 Modena) |
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Pubblicato il 06/12/2015 - SERVIZIO DEL LUGLIO 2015
Cannabis terapeutica, il medico che cura 800 pazienti con canapa: “Toscana avanti, ma ora allargare lista patologie”
Pubblicato il 06/12/2015 - SERVIZIO DEL LUGLIO 2015
Cannabis terapeutica, il medico che cura 800 pazienti con canapa: “Toscana avanti, ma ora allargare lista patologie”
".... “E’ un farmaco, non è una droga ... Ma sono molti i colleghi che non l’hanno capito”. Eppure “tutti i medici possono prescrivere le preparazioni a base di cannabis”, come ricorda la delibera attuativa del 10 novembre 2014. ...."
(SEGUE NEL LINK SOPRA EVIDENZIATO NEL TITOLO)
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Andrea e Lucia sono malati di sclerosi e stanno portando avanti una battaglia: legalizzare l'uso della marijuana a scopo terapeutico. I due hanno fondato un "Cannabis Club" con cui sperano di attirare l'attenzione dello Stato, affinché permetta ai malati di varie categorie di consumare marijuana, con cui la qualità della loro vita migliora drasticamente. I ragazzi infatti assumono già un farmaco importato dall'Olanda che contiene il principio e che gli permette di alleviare i sintomi, ma vorrebbero poter essere liberi di coltivarla per uso personale. Matteo Viviani de le Iene ha intervistato diversi tipi di malati e invalidi che gli hanno dimostrato gli effetti positivi della terapia a base di cannabinoidi, dal controllo muscolare, a quello del dolore e del sonno. Ha poi incontrato l'avvocatessa Chiara Longo che ha preso a cuore la loro battaglia: «Questi malati sono al centro di un contrasto costituzionale. Da una parte c'è il diritto alla salute, dall'altro il divieto del consumo di sostanze stupefacenti. Bisogna quindi modificare la legge e permettere almeno ai malati di coltivare marijuana».
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