Dieta e vitamine dopo un ictus e come prevenzione del decadimento cognitivo
Il rischio di ictus può aumentare con l’età, con le carenze nutritive di micronutrienti specifici (talvolta mal assorbiti), protratte negli anni e con una scarsa o insufficiente attività fisica.
Secondo il dr. M.Rath, lo scarso apporto a livello cellulare dei micronutrienti necessari alla vita delle singole cellule che costituiscono i vari tessuti, hanno un ruolo cruciale sia nella prevenzione che nella fase post-ictus, durante la riabilitazione e successivamente.
Inoltre, dopo i 40 anni, il corpo riduce progressivamente la sua capacità:
– di assorbire al meglio i micro-nutrienti (vitamine e minerali) presenti negli alimenti;
– di produrre alcuni antiossidanti.
Dopo un’ictus è quasi inevitabile apportare cambiamenti nello stile di vita. Questi cambiamenti comprendono l’esercizio, il monitoraggio della pressione arteriosa, l’alimentazione e la micronutrizione cellulare.
Il mantenimento di una dieta sana coinvolge non solo il monitoraggio di ciò che si mangia, ma anche il fatto di ricevere un’adeguata nutrizione (in termini di micronutrienti) attraverso alcuni supplementi nutrizionali mirati che secondo laMedicina Cellulare possono essere considerati una priorità nella dieta post-ictus per diversi motivi:
– per sostenere il corpo nel ristabilire il suo equlibrio biologico interno;
– per effettuare un’adeguata prevenzione;
– per restituire quella qualità di vita spesso ulteriormente compromessa dall’utilizzo di medicinali e dai fattori inquinanti.
Dieta dopo un attacco ischemico
Uno dei primi cambiamenti spesso suggeriti per una persona in sovrappeso prima dell’ictus è la perdita di peso. Naturalmente, una persona normo-peso o sottopeso non rientra in questa categoria.
Per coloro che sono in sovrappeso, la Mayo Clinic riporta che anche una perdita di peso di 5 chili può ridurre in modo significativo i due fattori di rischio maggiori, la pressione alta e il colesterolo alto.
Se stai mettendo in discussione la tua dieta parlane con un medico competente in nutrizione. Se da una parte alcune diete possono rapidamente far perdere peso, dall’altra possono anche lasciare il corpo impoverito dei nutrienti vitali di cui ha bisogno per guarire dopo un evento come l’ictus.
Nutrienti vitali: le vitamine
Per ridurre il rischio di ictus o di ictus supplementare vengono suggeriti dei supplementi o integratori nutrizionali, e alcuni di questi hanno prove scientifiche alle loro spalle. Secondo il National Stroke Association, l’acido folico, le vitamine B6 e B12 svolgono un ruolo fondamentale nella prevenzione dell’ictus e nel recupero.
Tali vitamine abbassano i livelli di omocisteina nel sangue, sostanze chimiche in grado di rendere una persona più vulnerabile alle malattie cardiache e all’ictus.
E’ vero che molti cibi come banane, lenticchie e pollo contengono livelli sufficienti di questi nutrienti, tuttavia l’assunzione supplementare dell’intero gruppo B ne migliora l’assorbimento.
E’ infatti la sinergia dei nutrienti ad assumere un valore nutritivo esponenziale rispetto al singolo nutriente.
La ricerca apparsa sulla rivista Lancet mostra che i membri della vitamina B, in particolare l’acido folico (vitamina B9) da verdure a foglia verde, forniscono un supporto indispensabile per proteggere il sistema vascolare, riducendo l’aggregazione piastrinica ed i livelli di omocisteina aterogenica.
I Ricercatori della Scuola di Medicina Northwestern hanno eseguito una meta-analisi di otto studi importanti ed hanno trovato che la supplementazione con acido folico riduce i livelli pericolosi di omocisteina del 20% e abbassano il rischio di un primo ictus del 25%. Per gli individui a rischio di un secondo ictus, l’incidenza è stata abbassata del 18%.
Il corpo umano necessita di acido folico per la sintesi, la riparazione e la metilazione del DNA nella replicazione e nella divisione cellulare. Il folato aiuta ad abbassare le concentrazioni nel sangue di omocisteina, responsabili di aggravare lo stato del rivestimento endoteliale interno ai vasi e alle arterie coinvolte nel trasporto del sangue da e verso il cuore e il cervello.
Come risultato della loro analisi, gli autori dello studio hanno concluso “I nostri risultati indicano che la supplementazione di acido folico può ridurre efficacemente il rischio di ictus nella prevenzione primaria.”
La carenza di vitamine del gruppo B e di acido folico è stata collegata con l’invecchiamento del cervello e il declino cognitivo.
I folati forniscono una base fondamentale per la salute dei nervi e del cervello, e quando le riserve si abbassano, i radicali liberi vengono autorizzati a devastare le cellule causando il rallentamento precoce delle facoltà mentali.
Alcuni studi confermano che le persone con i livelli più bassi di folati circolanti sperimentano una maggiore incidenza del declino cognitivo, scarsa funzione mentale e rischio di depressione.
Alcune fonti alimentari naturali di folati: verdure a foglia verde, ortaggi tra cui spinaci, asparagi, prezzemolo, broccoli e barbabietole, fagioli pinto, fagioli neri.
Per ridurre al minimo il rischio di ictus, malattie cardiache e declino cognitivo, esperti nutrizionisti consigliano tra i 400 e gli 800 mcg al giorno di folati assunti ai pasti.
La Medicina Cellulare si occupa in modo scientifico e mirato di integrazione nutrizionale.
Altre considerazioni dietetiche
Oltre a un adeguato apporto di vitamine, altre piccole modifiche nella dieta possono diminuire il rischio di ictus.
Queste includono l’aumento della quantità di frutta e verdura ad ogni pasto, la scelta di carni magre e la riduzione dell’assunzione di sale e dolci.
Naturalmente la dieta non deve sacrificare il gusto per essere sana. Le spezie e le erbe fresche (menta, erba cipollina, timo, salvia, maggiorana, rosmarino) possono rendere un piatto molto appetibile nonostante il poco sale.
L’Università del Maryland Medical Center elenca l’aglio e la curcuma nella sua lista dei supplementi proposti dopo l’ictus.
Conclusioni
Le linee guida per una dieta post-ictus possono variare da persona a persona.
La presenza di patologie correlate (diabete, pressione alta, colesterolo) richiedono modifiche importanti nella dieta da considerare con il medico nutrizionista, meglio ancora con un medico esperto in Medicina Cellulare, che attraverso opportune analisi è in grado di valutare come ripristinare in modo biologico la chimica a livello cellulare, laddove iniziano tutti i processi che determinano il nostro stato di salute.
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Riferimenti
- http://www.wellnessresources.com/health/articles/folic_acid_reduces_h…
- http://stroke.ahajournals.org/cgi/content/short/STROKEAHA.109.573410v…
- American Stroke Association: Nutrition
- Mayo Clinic: Stroke Prevention
- National Stroke Association: Stroke Risk Reduction: A Healthy Nutrition Guide
- University of Maryland Medical Center: Herbs and Supplements for Stroke
(FONTE: QUI )
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