DENUNCIA PER ALTO TRADIMENTO (ART241 E 243 DEL Codice Penale)
NON SI PUÒ ACCETTARE CHE UNA CLASSE POLITICA CHE INVOCA LA FINE DELL’ITALIA COME STATO, CHIEDENDO LA CESSIONE DELLA NOSTRA SOVRANITÀ, CHE COME NOTO APPARTIENE AL POPOLO E NON A QUESTI SIGNORI, POSSA CONTINUARE AD IMPERVERSARE IMPUNEMENTE.
Parliamo dunque ancora una volta della fattispecie penale del 241 c.p. e degli altri reati che costituiscono quel complesso che prende il nome di “delitti contro la personalità dello Stato”.
Costituisce circostanza indubbia che, dichiarazioni a parte, la sovranità nazionale sia stata sottratta in favore di organismi stranieri, che fanno capo ai capitali diventati potere politico, tra cui la stessa BCE.
Altrettanto è circostanza indubbia che l’indipendenza dello Stato non solo sia stata limitata, ma addirittura sia stata completamente cancellata.
Quasi inutile ricordare nuovamente che l’art. 47 Cost. dispone che debba essere la Repubblica a coordinare e controllare il credito e non viceversa.
Il reato dunque è perfettamente consumato e tanta è la convinzione in tale affermazione che non si fatica ad esprime pubblicamente questo concetto, che ormai è fatto proprio da numerosi giuristi, anche di chiara fama. Si comprende una naturale ritrosia a parlare di certi temi, poiché obiettivamente non si è mai verificata, nella storia recente, una situazione simile. Cionondimeno pare completamente inutile tentare di negare l’evidenza e mettere la testa sotto la sabbia, non è così che salveremo la democrazia.
ABBIAMO UNA LARGA FETTA DELLA CLASSE POLITICA CHE SCIENTEMENTE, O SEMPLICEMENTE PERCHÉ HA SEGUITO IL VENTO DOMINANTE, SI È APPIATTITA SULLA POSIZIONE DI SUPERARE GLI STATI NAZIONALI.
POSIZIONE NON COMPATIBILE CON LEGGE E DEMOCRAZIA.
IN SOSTANZA SI STA IMPONENDO UN NUOVO “PATTO SOCIALE” IN ASSENZA DELLA PARTI CHE NATURALMENTE DOVREBBERO SOTTOSCRIVERLO, I POPOLI.
Con buona pace di quei giuristi che ancora insistono nel non voler vedere la realtà è certo che nelle aule di giustizia quotidianamente affrontiamo condotte di ben più difficile riconduzione all’interno di fattispecie punite penalmente, rispetto a quelle che ho portato fin qui all’attenzione dei lettori. Ovvio che le ragioni per cui i processi non si aprono a questo punto sono da ricercarsi nella cultura e nella politica.
Che dovrebbe fare una persona per essere processata per delitti contro la personalità dello Stato se non basta neppure invocare ed attuare cessioni di sovranità tali da portare alla stessa (ed invocata) fine dell’Italia?
I reati previsti nel codice penale, applicabili ai fatti che stiamo vivendo in questo lento tramonto della democrazia, risultano poi punibili anche in base ad ulteriori norme. In particolare, all’art. 243 c.p., norma che punisce:
«Chiunque tiene intelligenze con lo straniero affinché uno Stato estero muova guerra o compia atti di ostilità contro lo Stato italiano, ovvero commette altri fatti diretti allo stesso scopo, è punito con la reclusione non inferiore a dieci anni. Se la guerra segue, si applica la pena di morte; se le ostilità si verificano, si applica l’ergastolo».
Trattasi di disposizione normativa che mira a tutelare l’interesse del mantenimento della pace e dell’esclusione, nello svolgimento delle relazioni internazionali, di interferenze da parte di soggetti non autorizzati, conniventi con lo straniero, capaci di compromettere i rapporti e la pacifica convivenza tra i popoli. Il verificarsi dell’evento bellico non è certamente elemento necessariamente richiesto per la consumazione del reato per il quale è sufficiente l’avvenuta intelligenza con lo straniero a tale fine o a quello di compiere anche altri atti altrimenti ostili verso la nazione. Ed è proprio questo ciò che qui interessa.
Tenere “intelligenze” significa semplicemente stringere un accordo con lo straniero, accordo che ai fini del reato può anche essere assolutamente palese e non occulto.
La stipula di un trattato internazionale è per definizione un atto d’intelligenza con lo straniero.
La sua liceità dipende unicamente dal fatto che l’accordo sia o meno diretto ad interessi compatibili con quelli della Repubblica.
A quel punto ovviamente se l’atto d’intelligenza, se l’accordo, è invece ostile al Paese, il reato è consumato. La qualificazione giuridica che definisce il concetto di “atto ostile” è davvero semplicissima.
Atti di ostilità sono tutte le azioni d’inimicizia, diverse dalla guerra stessa, che risultino in qualche modo dannosi per la personalità giuridica della nazione anche qualora non caratterizzati da coercizione o violenza.
La personalità giuridica è il potere d’imperio dello Stato sul suo territorio e sul suo popolo. Se tale potere non esiste più è lo Stato stesso a cessare la sua esistenza.
In tutta evidenza questo rappresenta l’atto più ostile possibile contro una nazione.
Ogni evento bellico è per sua definizione il tentativo di sottomettere un altro Stato menomandone proprio la sua sovranità e la sua indipendenza. Oggi la compromissione dell’indipendenza e della sovranità nazionale non avviene più con i carri armati, ma con quei vincoli di bilancio imposti con i trattati, che spogliano la nazione di qualsivoglia personalità giuridica in materia politica ed economica.
La cessione di sovranità dell’Italia in favore dell’Europa rappresenta indiscutibilmente la fine dell’Italia quale nazione libera ed indipendente, la fine dell’Italia come Stato. La valutazione delle ragioni per le quali si vuole cancellare l’Italia sono completamente irrilevanti per la configurazione della responsabilità penale.
Anche se si ritenesse che la cancellazione dell’Italia come Stato possa essere un atto compiuto nell’interesse del popolo italiano, ciò non eliminerebbe la qualifica di atto ostile ad un trattato che la disponga ed inoltre, il mero tentativo, come peraltro valeva già per l’art. 241 c.p., è già sufficiente per la piena consumazione del reato.
(avvocato Marco Mori )
di riscossaitalia.it
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Commenti
Quello che pure lascia sconcertati è la totale indifferenza degli italiani. Penso che pochi abbiano letto con attenzione tutto quello che ha esposto qui l'avvocato Avv. Marco Mori e, di conseguenza, facilmente capibile come l'Italia sia lasciata al tragico destino di saccheggio e estinzione senza muovere un dito. Il problema degli "itaglioti" è ormai, purtroppo, solo quello di discutere se c'era rigore oppure no, per esempio e tante altre frivolezze.
Un grazie da parte mia a chi condivide e partecipa attivamente qui, dimostrando... A PRESCINDERE DA GUERRE INUTILI TRA PARTITI, oltre che amore per la Patria, anche amore per i propri figli e nipoti riguardo il loro futuro.
Un grazie da parte mia a chi condivide e partecipa attivamente qui, dimostrando... A PRESCINDERE DA GUERRE INUTILI TRA PARTITI, oltre che amore per la Patria, anche amore per i propri figli e nipoti riguardo il loro futuro.
www.riscossaitalia.it
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