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mercoledì 29 luglio 2015

RICCIONE 27/07/2015 - LUNGHE SCIE PERSISTENTI di aerei strani al mattino

Riccione H. 10:30
RICCIONE 27/07/2015 - Fino alle ore 11 numerosi aerei su rotte strane riempiono il cielo di LUNGHE SCIE PERSISTENTI.






A mezzogiorno MAGICA TRASFORMAZIONE: il cielo diventa nuvoloso e coperto! 
Riccione H. 12:00
RICCIONE periferia, H. 12:30 al mio ritorno a casa in direzione verso SAN MARINO (RSM)
Per poi riaprirsi ma con nuvole strane, CHE GRADUALMENTE SI DISSOLVONO!.... e che non fanno piovere! Le foto qui sopra e al porto di Riccione le ho scattate personalmente.
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"Guerra del clima: IL CICLO DELL'ACQUA E' SISTEMATICAMENTE INTERROTTO.
Il ciclo idrologico non ha un punto di partenza, ma un buon luogo da dove cominciare è il mare. Il Sole, che innesca il processo, riscalda l'acqua dell’idrosfera (oceani, mari, fiumi…). Parte del prezioso liquido evapora nell'aria.
Sui continenti, l'evapotraspirazione, che è l'acqua traspirata dagli esseri viventi (soprattutto dalle
piante; al confronto, la frazione prodotta dagli animali è trascurabile) è trasformata in vapore dal Sole. Una piccola quantità d'acqua nell'atmosfera proviene dalla sublimazione che è il passaggio allo stato di vapore direttamente dallo stato solido (ghiaccio, neve, brina), saltando la fase di fusione. Le correnti d'aria ascensionali sollevano il vapore nell'atmosfera dove la temperatura più bassa ne provoca la condensazione in goccioline microscopiche che, insieme con i nuclei di condensazione, formano le nuvole.
I venti trasportano i sistemi nuvolosi in tutto il pianeta, mentre i nuclei di condensazione delle nubi collidono, si accrescono e cadono sotto forma di precipitazioni piovose o nevose. La neve forma calotte glaciali o ghiacciai. Nei biomi più caldi essa si scioglie con l'arrivo della primavera e l'acqua di fusione fluisce come ruscellamento.
Mentre per lo più le precipitazioni interessano i mari, una quota scende sulle terre emerse dove, a causa della gravità, fluisce come ruscellamento superficiale. Parte del ruscellamento superficiale raggiunge i fiumi e si muove come flusso incanalato verso il mare, mentre una quota alimenta bacini lacustri e fiumi.
Non tutto il ruscellamento scorre su corpi idrici superficiali: una buona percentuale permea il terreno (infiltrazione), alimentando le falde freatiche, interstizi tra le rocce saturati con acqua mobile che affiora in sorgenti o estraibile con pozzi o gallerie. Le falde immagazzinano enormi quantità di oro blu ipogeo per lunghi periodi di tempo. Una porzione dell'acqua sotterranea scorre vicino alla superficie e può filtrare di nuovo in corpi idrici esterni (e nel mare), mentre una parte scaturisce in sorgenti e fontanili. Nel tempo, tuttavia, quest'acqua continua a muoversi ed una quota si riversa nei mari dove il ciclo termina e ricomincia… Teoricamente.
Perché dunque alcune regioni restano a secco?
Risposta: Il CICLO DELL'ACQUA è INTERROTTO. (!!!)

E’ bloccato attraverso la dispersione di composti igroscopici, ossia prosciuganti, o con l’impiego di frequenze elettromagnetiche che scindono il legame molecolare tra idrogeno ed ossigeno. Non solo... è possibile impedire le piogge: è prassi comune!
Osserviamo quelle occasioni in cui al di sopra di zone in cui i militari hanno deciso che la pioggia è off -limits: vedremo i nembi aggregarsi ed ingrossarsi, forse udremo un paio di tuoni, quindi noteremo un certo numero di aerei chimici (velivoli civili) che voleranno per lo più alla base del corpo nuvoloso. Questo comincerà a sfaldarsi fino a sparire quasi del tutto. Cadrà qualche goccia sporca e basta.
Nel cielo resteranno cirri artificiali ed i centri meteo che avevano preannunciato piogge copiose dimostreranno ancora una volta che non si elaborano previsioni senza l’oste. 
A dimostrazione di ciò è sufficiente osservare il livello di pressione atmosferica (quello reale), che indica immancabilmente valori compresi tra 980 e 992 millibar, contraddicendo i bollettini ufficiali, in cui si ciancia di alta pressione di origine africana.
La prova della MANIPOLAZIONE ci è fornita su un piatto d'argento. Infatti con le temperature torride di questa estate 2015 e con la forte evapotraspirazione indotta dal Sole dovrebbero formarsi ammassi di cumuli e di altre nubi imbrifere, dovrebbero scatenarsi temporali di calore.. DOVE SONO?? Dove sono, se non nei filmati di repertorio delle becere televisioni di regime?"

A voi è capitato? Il vostro barometro che indica bassa pressione e pioggia, mentre ci viene detto, dai vari "METEO", che siamo sotto l'alta pressione! .. ???!!... Addirittura la GRANDE ALTA PRESSIONE AFRICANA!.... MA QUALE AFRICANA D'EGITTOOOO !!!!!!!!!!!



lunedì 20 luglio 2015

RIDUCI IL RISCHIO DI TUMORE ALLA PROSTATA

IL SESSO FREQUENTE (ANCHE LA MASTURBAZIONE) RIDUCE IL RISCHIO DI TUMORE ALLA PROSTATA

Studi recenti hanno dimostrato che il rischio di sviluppo di cancro alla prostata sembra essere inferiore negli uomini con un'alta frequenza di eiaculazioni.
L’effetto protettivo dell’eiaculazione è maggiore quando un uomo a vent’anni eiaculava in media più di sette volte a settimana; in questo caso il rischio di tumore alla prostata è un terzo rispetto a uomini che eiaculavano meno di tre volte a settimana.
La ricerca è stata condotta dal Prof. Graham Giles , direttore del Cancer Council Victoria in Australia in collaborazione con l’Università Western Australia, l’Istituto Europeo di Oncologia e l’Università di Otago, in Nuova Zelanda.
Lo studio è stato svolto su 1079 uomini di età inferiore ai 70 anni cui era stato diagnosticato un cancro alla prostata e un gruppo di 1259 uomini sani di età simile. A tutti fu chiesto di riempire un questionario confidenziale con dettagli sulla loro attività sessuale in vari periodi della loro vita.
Nello studio furono esaminati vari aspetti della vita sessuale incluso il numero di partner, la frequenza delle eiaculazioni, anche analizzate in diversi periodi della vita dei soggetti, dai venti fino ai 50 anni. Lo studio prese in esame le eiaculazioni durante i rapporti sessuali, per la masturbazione e per emissioni notturne.
Questo era un approccio differente rispetto agli studi precedenti che avevano preso in considerazione prevalentemente la relazione tra rapporti sessuali e sviluppo del cancro alla prostata.
Lo studio evidenziò che non c’era associazione tra numero di partner e rischio di cancro, così come non c’era associazione tra numero di eiaculazioni al giorno e rischio di cancro. Quello che sembrava essere importante era la frequenza di eiaculazioni nel tempo. Non importa se l’eiaculazione fosse dovuta ad un rapporto sessuale o alla masturbazione.
L’effetto protettivo dell’eiaculazione frequente per la prevenzione del cancro alla prostata sembra essere dovuta al frequente flussaggio dei dotti deferenti che limita il ristagno delle sostanze che sono all'interno del liquido seminale che potrebbe determinare delle trasformazioni cellulari.


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Una nuova arma nella terapia della disfunzione erettile:
il sildenafil in pellicole orosolubili ad effetto rapidissimo. CLICK QUI:

UN CONSIGLIO VALIDO SOPRATTUTTO PER LE DONNE:
L'importanza di fare pipi dopo un rapporto sessuale


Un’altra teoria per spiegare il fenomeno è che l’eiaculazione frequente induce una completa maturazione delle ghiandole prostatiche rendendole meno soggette e degenerazione cancerogena.
Lo studio è stato ripreso anche in Italia dall’urologo Vincenzo Mirone , dell'Università Federico II di Napoli, in occasione della presentazione della Settimana per la prevenzione delle patologie prostatiche, promossa dalla Società italiana di urologia. Si tratta di primi studi che ''devono essere confortati da ulteriori ricerche scientifiche, anche se la fonte - ha precisato Mirone – è sicuramente autorevole''.
La ricerca dà una spallata anche al pregiudizio legato all'andropausa: ''L'andropausa è un concetto ormai superato - ha affermato Mirone - e anzi l'attività sessuale fa molto bene dal punto di vista psicologico ed è quindi da sfatare il luogo comune che associa l'invecchiamento ad un naturale declino dell'attività sessuale nell'uomo''.


Guarire la prostata in 90 giorni - LIBRO

Senza farmaci o operazioni chirurgiche

 

Larry Clapp

ISBN 9788875077020
Pagine 224
Formato Brossura - 17x24
Casa editrice MACRO EDIZIONI
Prima edizione Gennaio 2002 (20a Rist. Febbraio 2015)
Traduzione Graziella Reggio
Prezzo € 15,00
Guarire la Prostata in 90 giorni oltre a fornire un quadro completo delle più recenti tecnologie mediche convenzionali, presenta con grande chiarezza nuove e sicure possibilità di cura senza effetti collaterali.
Un libro ricco di consigli per risolvere i problemi diprostata con l’alimentazione, il massaggio, le erbe, l’omeopatia e tanti altri metodi alternativi.


La prostata è un organo importantissimo da cui gli uomini traggono vitalità, energia creativa e impulsi sessuali e senza la quale la salute generale e la qualità della vita sono gravemente compromesse.


Ogni anno, purtroppo, decine di migliaia di uomini subiscono l'asportazione chirurgica della prostata o si sottopongono a pericolose radiazioni: due modalità drastiche di intervento che se, di solito, riescono ad eliminare il problema più evidente, non risolvono mai la causa e, soprattutto, determinano un notevole peggioramento della qualità della vita, con un elevato rischio di impotenza e incontinenza.


Guarire la Prostata in 90 giorni insegna inoltre a:

Capire cosa origina il cancro comprese le tossine provenienti dal cibo, dai farmaci, dai pesticidi e dai parassiti, di cui ci si può liberare facilmente. Opporsi agli effetti cancerogeni delle tossine dentali derivate dalle infezioni nascoste, da cure canalari e dal 50% di mercurio presente nell'amalgama per otturazioni. Depurare e rafforzare gli organi vitali compresi il colon e la prostata. Migliorare la vita sessuale e diventare più forti sul piano fisico e mentale. Annullare la possibilità di ammalarsi riequilibrando il PH cellulare.
Un capitolo speciale è dedicato alla personalizzazione del programma di cura per adattarlo alle esigenze e caratteristiche di ogni lettore.
Massaggiatore prostaticoMassaggio prostatico

Oltre a questi controlli medici, c’è un’altra soluzione che viene maggiormente usata per migliorare la salute della prostata.

Si tratta del massaggio prostatico (in inglese milking) che trova le sue radici in Giappone. Qui veniva praticato dalle mogli per migliorare la salute sessuale del partner: era stato notato infatti che una pratica regolare del massaggio sessuale riduceva notevolmente la sterilità maschile, ma anche la prostatite e l’ipertrofia prostatica perché il massaggio prostatico aiutava a drenare quei residui di sperma contenuti nella prostata e che possono essere causa di disturbi, come quelli elencati sopra.

Il massaggio prostatico viene praticato da migliaia di anni in varie culture, particolarmente in Oriente. Un tempo si pensava che questo massaggio servisse per rendere l’uomo più abile nel coito e pertanto molti sultani d’oriente si circondavano di personale specializzato in questo tipo di massaggi, che dovevano servire a potenziare le loro capacità sessuali.

Anche nella medicina occidentale si è dato sempre un grande merito al massaggio prostatico, il quale ha anche il merito di incrementare la circolazione del sangue, almeno fino alla scoperta degli antibiotici che hanno fatto abbandonare la pratica, trasformandola in un vero e proprio  tabù.

Spesso, oggi, parlare di massaggio prostatico è vietato perché esso viene ricollegato al sesso, al bondage e all’omosessualità, e viene vista come una pratica troppo intima di cui non si può parlare. In realtà, oltre ai benefici fisici e riproduttivi, il massaggio prostatico è anche caldamente consigliato alle coppie che non riescono a ritrovare la passione di un tempo o a quelle che vogliono sperimentare nuove sensazioni.

La prostata, nell’uomo, è l’equivalente del punto G della donna: perciò, una sua stimolazione, sia interna che esterna, può regalare all’uomo un piacere profondo, un vero e proprio orgasmo, secondo alcuni difficile da dimenticare.

Ciò che serve è mettere da parte sia l’egoismo di coppia che il pudore.. per non parlare dei pregiudizi e tabù dettati più che altro dall'ignoranza! (segue nel LINK annesso)
http://www.massaggio-prostatico.com/



Il Postillonage a volte chiamato anche mungitura della prostata (dall'inglese prostate milking) è una tecnica che prevede il massaggio della prostata allo scopo di ritardare l'orgasmo maschile (e la conseguente eiaculazione) e di aumentarne l'intensità.



Il massaggio può avvenire sia in modo indiretto, premendo al centro del perineo (la zona compresa tra i testicoli e l'ano), che in modo diretto, introducendo parte della mano o altri oggetti (preferibilmente lubrificati per evitare abrasioni) nell'ano per circa 5 cm. 

L'individuazione della prostata è semplice giacché in seguito all'eccitazione l'afflusso di sangue la ingrossa e la indurisce. 

La ghiandola prostatica è la zona erogena più sensibile nel maschio, e per questo viene paragonato al punto G femminile, col nome di "punto A"; grazie a questa sensibilità gli orgasmi raggiunti con l'ausilio del massaggio della prostata (in aggiunta alle altre pratiche sessuali) hanno generalmente un'intensità notevolmente maggiore, oltre che una maggiore durata. 
In alcuni paesi, tra cui l'Italia, la pratica del "postillonage", come tutte quelle riconducibili al sesso anale, è un tabù molto diffuso. Questo perché coloro che nutrono timore verso l'omosessualità, tendono ad evitare quelle pratiche e quei comportamenti che associano ad essa. 


Tuttavia va ricordato per chiarezza, che l'omosessualità consiste nell'attrazione per individui del proprio sesso, e che invece i piaceri derivanti dalla stimolazione dell'ano e della prostata, non sono ad essa collegati, ma dipendono dalla conformazione biologica di tutti i maschi.

Continua QUI




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ANTICICLONE AFRICANO? CALDO NATURALE? TUTTE BALLE!

ANTICICLONE AFRICANO? CALDO NATURALE? TUTTE BALLE!


A voi è capitato? Il vostro barometro che indica bassa pressione e pioggia, mentre ci viene detto, dai vari "METEO" che siamo sotto l'alta pressione! .. ???!!... Addirittura la GRANDE ALTA PRESSIONE AFRICANA!.... MA QUALE AFRICANA D'EGITTOOOO !!!!!!!!!!!


FONTE:


Quante vittime mieteranno queste operazioni criminali? Medici, scienziati, ambientalisti,cultori del "biologico", non avete niente da dire?

ANTICICLONE AFRICANO? CALDO NATURALE? TUTTE BALLE!
Nella cronaca "Massicce irrorazioni tra Italia, Francia e Spagna", l'autore di "Disquisendo" 
mostra delle sconvolgenti immagini satellitari con il solito intrico di scie iper-persistenti tessute su gran parte della fascia mediterranea settentrionale e meridionale.
Siamo purtroppo avvezzi a questi scempi chimici e sappiamo quali sono le cause sia dell'afa infernale sia dell'aridità implacabile che soffocano intere regioni. Bisogna, però, evidenziare che l'area di alta pressione possiede tutti i caratteri dell'artificialità. Si osservino le mappe: quando mai gli anticicloni hanno assunto queste forme poligonali? Cicloni ed anticicloni veri manifestano configurazioni grosso modo circolari, come è palesato dalla radice dei vocaboli, il greco "kyclos" che significa "cerchio". In condizioni normali (la Natura non conosce le linee rette) i fronti perturbati e le aree di alta pressione si dispongono a formare delle spirali, una volta rappresentate simbolicamente con isobare concentriche oggi sostituite da ridicole icone: nelle immagini in oggetto, invece, le zone con valori barici bassi denotano, oltre a trame chimiche che le attraversano, profili pressoché rettilinei a seguire le linee di costa. Non solo, mentre i bollettini meteo militarizzati preannunciano ondate di calore dovute a fantomatici anticicloni africani, i barometri sovente indicano bassa pressione atmosferica: chi mente? La leziosa meteorina di turno o lo strumento di misurazione? 
La verità è la seguente: le perturbazioni sono tenute lontane da Portogallo, Spagna, Francia, Italia etc. di modo che la pioggia non irrori plaghe sempre più assetate. E' quanto succede, ad esempio, anche in California dove in modo sistematico contro le aree di bassa pressione sono erette da circa dieci anni invalicabili barriere chimiche affiancate lungo la West coast: sono sbarramenti appunto lineari, solo qua e là sfrangiati. Questi "valli di Adriano", nel migliore dei casi, fanno scatenare le precipitazioni sul mare. Le conseguenze: siccità, incendi, morti per le ondate di calore soprattutto tra gli anziani, razionamento dell'acqua, aumento dei costi del prezioso liquido… Così la Nestlè acquista per pochi centesimi il gallone l'acqua dei laghi e delle sorgenti statunitensi per rivenderla a prezzi esorbitanti negli Stati Uniti ed all’estero. Il tutto con la scellerata complicità dei governatori e della presidenza Obama.
Accanto alla manipolazione dei fenomeni atmosferici, con tutte le disastrose ripercussioni sulla biosfera ed i suoi delicati equilibri, assistiamo al plagio delle menti: qualche giorno fa ho catturato un frammento di conversazione tra due signore. Alla prima, che si lamentava del caldo insopportabile, l’altra rispondeva nel modo seguente: "Bisogna rassegnarsi… Il tempo è questo: d'estate le temperature sono torride, mentre in autunno ed inverno cadono le bombe d'acqua (sic)". Ciò significa che la gente comune, del tutto riprogrammata, ormai si prefigura ed attende lunghi periodi di siccità, punteggiati da brevi e violenti nubifragi. Ci si è dunque abituati all'anormalità, all'orrore, dimenticando le dinamiche meteorologiche naturali che escludono l’attuale frequenza di manifestazioni estreme… e distruttive.
In meteorologia il termine “ciclone” designa un “campo” in cui la pressione atmosferica è inferiore rispetto a quella delle zone circostanti alla stessa altitudine (bassa pressione). E’ tipicamente abbinata alle precipitazioni ed al vento. I cicloni, insieme con i loro fronti meteorologici, sono definiti “perturbazioni atmosferiche”. In generale un'area di bassa pressione è individuabile e rappresentabile su una carta meteorologica o con modelli fisico-matematici: a livello del mare (quindi su una superficie ad altitudine costante) si raffigura con isobare decrescenti verso il punto minimo, chiamato centro del ciclone (o punto di minimo); su un territorio a pressione costante, è visualizzata tramite isoipse decrescenti verso il centro. Contrapposti ai cicloni (o aree di bassa pressione) sono gli anticicloni o zone di alta pressione. Nell'emisfero boreale, nel ciclone l'aria è soggetta ad un sistema di venti circolanti in senso antiorario, laddove nell'emisfero australe ad un complesso che si muove in senso orario a causa della rotazione terrestre e della forza di Coriolis. (Enciclopedia delle Scienze, Milano, 2005, s.v. inerenti)


lunedì 13 luglio 2015

UN BLOG DA TENERE IN CONSIDERAZIONE - Scie chimiche, Nuovo ordine mondiale, etc

Buongiorno a tutti,

non mi piace intervenire in queste eterne discussioni ma forse, la mia semplice esperienza di osservazione, per quanto senza valore come prova scientifica, può servire a qualcuno; in fondo, i testimoni si ascoltano sempre, anche durante i processi.

Non si fa mai il callo, parlo per me, a certi comportamenti; non so se devo sentirmi divertito oppure offeso da chi insiste disperatamente e in tutti i modi a cercare di far passare il fenomeno delle scie chimiche come qualcosa di assolutamente normale.

Questa gente se potesse dire che oggi si vedono più scie nel cielo perché adesso abitiamo su Marte e non sulla Terra, arriverebbe a dire anche questo. Cercare inoltre di fare capriole tra le condizioni atmosferiche e i motori di nuova concezione lascia fuori tutta una serie di altri aspetti legati a queste operazioni che non possono essere ignorati.

Di sicuro mi ha fatto ridere quello che se ne è uscito con la storia dei turbofan e dei vecchi motori degli aerei che negli anni ’60 (come i B52) facevano delle scie di fumo nero.
Si è dimenticato di sottolineare che il fumo nero era proprio fumo, con la stessa consistenza del fumo dei tubi di scappamento e che il fenomeno era visibile e si presentava soltanto durante la massima spinta al decollo dell'aeromobile. Non è che questi aerei facessero scie nere durante il loro tragitto alla velocità di crociera.

Comunque, per quello che vale, ecco la mia esperienza con le scie chimiche:

Sono sempre stato un appassionato di aviazione civile e militare, ho iniziato a fare fotografie di aerei in volo e a terra (con attrezzatura semi professionale, sperando di venderle o di partecipare a vari concorsi) fin dall'età di 14 anni. ....... ......... 
(segue nel LINK annesso) : 
http://novoordo.blogspot.it/2012/01/scie-chimiche-ricordi-i-cieli-di-20.html


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I cieli di San Paolo del Brasile
Italiani dal Brasile ci hanno scritto:
"da circa 2 anni vivo a São Paulo (San Paolo del Brasile), questa metropoli è ogni giorno attraversata da centina di aeri civili, militari e elicotteri. Stenterete a crederci, ma da quando sono qui, nel cielo non ho mai visto la minima traccia di una scia vistosa e permanente per diverso tempo come ero abituato a vederle nel nord Italia. 
Sono pronto a scommetterci uno stipendio, che la causa del fenomeno che si riscontra invece in quasi tutta Europa e USA sia imputabile a qualche losco ingrediente nel carburante degli aerei NATO... 
(infatti il Brasile non fa parte della NATO)."

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di Giuliano Gil Brezza:
Cielo lattiginoso e sole malato con scie!
La Croazia, con la sua bella penisola dal nome "Istria" (era italiana un tempo, con la città di Pola sulla punta, dove nacque mio padre), per esempio, ha iniziato a soffrire di questo fenomeno subito dopo essere entrata a fare parte della Unione Europea e della NATO! Ecco le foto scattate da una turista, mia amica, durante una sua vacanza in Istria, tra Trieste e Pola:
Diverse scie lunghe e persistenti hanno mutato il cielo!
Tramonto con nubi artificiali e scie di aerei strani
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"....Le scie chimiche (nome esatto "irrorazioni antropiche artificiose" n.d.r.) sono un fenomeno complesso che coinvolge una quantità impressionante di elementi e fattori, che rendono tutti assieme evidente il fatto che ci troviamo davanti non a un fenomeno naturale ma ad un'operazione artificiale dagli scopi ancora non del tutto chiariti.

Ho dimenticato una piccola ovvietà a cui però non molti pensano:

La ricerca nell'industria aeronautica, specialmente quella militare (i cui risultati e scoperte vengono successivamente adottati e integrati in quella civile) si è sempre mossa fin dagli anni ’50 nel cercare sistemi per ridurre al massimo la possibilità di formazione delle contrails (scie di condensazione) e questo per ovvi motivi. Si sono studiati i motori, i carburanti, i dissipatori e ogni altra sorta di escamotage che potesse ridurre al massimo la visibilità di un aereo a causa della sua scia.

Quindi affermare che il disastro di scie a cui si assiste quotidianamente nei nostri cieli è dovuto all'aumento del traffico aereo o ai nuovi carburanti o ai nuovi motori è un'altra di quelle arrampicate sugli specchi di chi non sa più che scusa trovare pur di impedire che la gente si faccia delle legittime domande." 
(firmato: Gaia)

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HAARP e MUOS l’umanità sotto ipnosi

Forse è gia' troppo tardi....

HAARP e MUOS producono anestesia elettromagnetica: CONTROLLO MENTALE
Lo sapevate che, da quando è stato creato l’HAARP, l’umanità è sotto ipnosi? Lo sapevate che l’HAARP produce, nel nostro cervello, quella che viene chiamata “Anestesia Elettromagnetica”? Sarebbe il risultato di questa sofisticata tecnologia che la stragrande maggioranza delle persone non conosce assolutamente.

E’ un fatto che porzioni o segmenti del cervello dell’essere umano, in particolare l’emisfero destro, l’ipotalamo e i lobi prefrontali, sono letteralmente anestetizzati o manipolati dalle onde a frequenza estremamente bassa (ELF), da tecnologie a radiofrequenza come l’HAARP e da vari agenti chimici, come i vaccini, il fluoro e le scie chimiche.

L’HAARP è un’arma segreta che utilizza la tecnologia elettromagnetica a radiofrequenza, che non serve solo a provocare tempeste, uragani e terremoti, ma modifica anche le nostre onde cerebrali.
Fondamentalmente, è un sistema che modula la frequenza delle onde cerebrali di ogni individuo conducendolo in uno stato di ipnosi in cui è possibile ricevere, da parte dell’essere umano, ordini diretti al cervello.

( Se una o piu' persone sono incazzate con questi governi dittatoriali e autoritari scendono in piazza pronti alla ribellione e alla rivolta,pronti alla rivoluzione. Ecco se su queste persone sei in grado di rimodulare le loro onde cerebrali dallo stato di veglia attivo, a uno stato remissivo per esempio da onde Beta a onde Alfa queste persone si rilassano, diventano degli agnellini e ritornano a casa semiinebetiti,
se poi sei anche in grado di aggiungere qualche induzione ipnotica è fatta il controllo è completo.
Al contrario un popolo tranquillo puoi renderlo agitato e pronto alla sommossa, dipende dagli interessi
che ci sono in campo )
Segue nel LINK seguente:
http://sciechimicheinformazionecorretta.blogspot.it/2015/08/haarp-e-muos-lumanita-sotto-ipnosi.html?spref=fb

domenica 5 luglio 2015

Stop all’invasione dell’OLIO DI PALMA !

PETIZIONE - STOP ALL'USO DELL'OLIO DI PALMA
FIRMA LA PETIZIONE!
milioni di consumatori italiani ed europei hanno scoperto la presenza di un nuovo ingrediente in migliaia di prodotti alimentari. Stiamo parlando dell’olio di palma, una sostanza fino a oggi camuffata dietro la scritta “olii e grassi vegetali”. Per rendersi conto di quanto l’olio di palma sia diffuso basta dire che è il grasso principale di quasi tutte le merendine, i biscotti, gli snack dolci e salati, le creme… in vendita nei supermercati. L’ampio utilizzo di questa materia prima è dovuto sia al costo estremamente basso, sia al fatto di avere caratteristiche simili al burro.

Il Fatto Alimentare dice “no” all’olio di palma per motivi etici, ambientali e di salute e invita le aziende a sostituirlo con altri oli vegetali non idrogenati o burro.

1) La produzione di palma è correlata alla rapina delle terre e alla ... (segue nel LINK sopra annesso)

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UNA MAMMA SCRIVE:
"I biscotti Plasmon riempiono le dispense delle nostre case da generazioni. Bambine e bambini sono cresciuti mangiandoli felici fin dal sesto mese di vita. E i loro genitori hanno comprato questo prodotto per anni, sempre convinti che fosse la scelta migliore, la più sana e salutare. Ignoravano, però, la presenza di un ingrediente dannoso: l’olio di palma, una scorta per il futuro di alta concentrazione di grassi nel sangue. Oggi circolano molte più informazioni che in passato e non possiamo più permettere che il pericolo di quest’olio venga ignorato. Sono una mamma indignata. Ho una bambina di due anni e un secondo bambino in arrivo: vorrei che i miei figli crescessero mangiando alimenti sani e controllati. Chiedo alla Plasmon di ascoltare la mia richiesta, che è la stessa di molte altre mamme, e di produrre almeno una linea di biscotti che non contengano olio di palma: un ingrediente dannoso, facilmente sostituibile con l’olio d’oliva. I nostri bambini hanno diritto a un’alternativa, concediamogliela". 


Riteniamo la presenza del palma scorretta perché stiamo parlando del primo biscotto per l’infanzia, venduto sin dal 1902, e che ancora oggi viene presentato come il frutto “di una ricetta esclusiva preparata con un’armonia unica“.

La ricetta di questo biscotto che tutti i bambini hanno assaggiato almeno una volta, in passato era diversa. Nelle scatole di latta degli anni ’60, si legge che i biscotti contenevano solo “sostanza grassa del latte” in quantità pari al 6,6%. Lo zucchero era meno presente (22,5 rispetto al 25% di adesso) mentre le proteine erano in quantità superiore 12,5 rispetto all’8,9% di adesso. Una
Analisi dei biscotti PLASMON negli anni '60 - SANI!
rivisitazione della ricetta in virtù dei mutati gusti alimentari e delle aggiornate indicazioni nutrizionali è comprensibile, ma non la scelta di sostituire il burro con il palma.


Se l’intento di Plasmon era di ridurre gli acidi grassi saturi introducendo l’olio di oliva, non si capisce la decisione di eliminare la quota di burro sostituendola con il discusso olio di
palma. Stiamo parlando di un prodotto molto simile al burro ma considerato di qualità sensoriale e nutrizionale decisamente inferiore e comunque assente nella dieta di qualsiasi bambino. Qualcuno può pensare alla scelta del grasso tropicale al posto del burro per ridurre la quantità di colesterolo ma non è così perché i bambini non hanno certo questo problema.

«I bambini – spiega Enzo Spisni, docente di Fisiologia della Nutrizione all’Università di Bologna – durante lo svezzamento sono in una fase anabolica in cui il colesterolo viene rapidamente utilizzato per la fisiologia dell’organismo, essendo un costituente fondamentale delle membrane cellulari nonché un precursore degli ormoni steroidei e della vitamina D. Non dimentichiamo che lo stesso latte materno è ricco di colesterolo». Abbiamo chiesto all’azienda di motivare la scelta del palma ma nessuno ha voluto rispondere.
(tratto dal sito>> http://www.ilfattoalimentare.it/biscotti-plasmon-palma-petizione.html

Da leggere >>
criminali-sulla-pelle-dei-bambini-biscotti-plasmon-imbottiti-di-nascosto-di-olio-di-palma/#

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Ed ora.. sportivi.. strabiliate! 
Alla faccia di tutte le belle e accattivanti parole 
nella loro pubblicità! CONTIENE OLIO DI PALMA !!!
QUESTO PRODOTTO .. CONTIENE OLIO DI PALMA!!!


OLIO DI PALMA: L'ABUSO È SCONTATO...

Un'indagine del Fatto Alimentare ha rilevato la presenza di olio di palma in ben il 94% delle confezioni di biscotti presenti sugli scaffali del supermercato. Problemi alla salute e all'ambiente...

Olio di palma: l'abuso è scontato...
L'olio di palma costa poco. Cosa importa alle aziende produttrici se è causa della distruzione degli ambienti naturali o se contiene troppi grassi saturi? E così il consumo quotidiano aumenta, perché è davvero difficile sfuggirne.
Il fatto alimentare rivela che su cento confezioni di biscotti in vendita solo sei utilizzano il burro, o altri oli, tutte le altre impiegano olio di palma! L'indagine è stata condotta nel mese di luglio 2014 in un ipermercato del gruppo Bennet focalizzando l’attenzione su un prodotto alimentare come i biscotti presenti  nella dispensa della maggior parte delle famiglie italiane.
Il 94% dei prodotti sugli scaffali contengono  grassi vegetali che vengono indicati sull’etichetta con varie denominazioni: oli vegetali, grassi vegetali non idrogenati ecc. Le confezioni su cui è indicata una generica presenza di oli o grassi vegetali sono 28, mentre 65 biscotti riportano in modo chiaro sull’elenco  degli ingredienti l’olio di palma, sotto la denominazione di olio, grasso o margarina, da solo o miscelato, mentre in una sola confezione usa olio di girasole.
Spesso la discussione sull'olio di palma prende in considerazione solo l'aspetto della salute, assolutamente non trascurabile, per la presenza elevata di grassi saturi, ma non contempla l'impatto sull'ambiente delle coltivazioni intensive, nel Sud Est Asiatico e in Sud America, causa di deforestazioni e squilibri naturali. L'alternativa? Scegliere biscotti con altri grassi come olio di oliva e olio di girasole.

FONTE: http://www.terranuova.it/Alimentazione-naturale/Olio-di-palma-l-abuso-e-scontato

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L’olivo e l’olio di palma: le due facce del mondo

Lo scorso 10 luglio in uno dei tanti padiglioni all’Expo di Milano si è parlato di olio e olii vegetali. Ho trovato la notizia in rete con una breve intervista agli autori del libro L’olio giusto. 
Il commento assolutamente riguardevole di José Gàlvez, e cioè che l’olio di oliva del mediterraneo è il più sano di tutti, è stato subito annebbiato dal rammarico dimostrato dallo stesso Gàlvez per la sua scarsità. Cioè l’olio d’oliva non riesce a soddisfare la richiesta mondiale, ne consegue la necessità di ricorrere ad altri oli vegetali alternativi. A1-Olio di Palma e Olio di oliva_000

E’ paradossale che nel frattempo si stiano uccidendo secolari uliveti nella nostra Puglia adducendo motivazioni alquanto dubbie e soprattutto contrarie a qualsiasi buona pratica di salvaguardia e cura delle colture agricole. Questo irreparabile crimine è una delle tante dimostrazioni di come intere nazioni vengano piegate, privandole del loro patrimonio, per garantire gli interessi di chi non si preoccupa affatto del governo della res-publica, ma di servire, in qualità di burattino, un sistema accentrato nelle mani delle lobby finanziarie che mirano a sottomettere le economie di tutto il mondo.

L’olio di oliva può essere preservato e la sua abbondanza garantita, così come di tutte le tradizioni alimentari antiche e sane, basterebbe la volontà di farlo. Siamo di fronte a due sistemi economici: uno guidato dalle multinazionali che mira all’omologazione del cibo e dell’alimentazione, e che distrugge pur di imporre i propri prodotti. L’altro, che resiste e salvaguardia la biodiversità e le colture locali, è sostenuto dai piccoli produttori e dalle persone che hanno a cuore la Terra
A noi consumatori, ma soprattutto cittadini, esseri umani, il diritto di sollevare la testa e determinare il cambiamento indispensabile per garantire un futuro vivibile.

Ora, oltre all’olio di oliva, esistono sì diversi tipi di olii vegetali che hanno ottime proprietà, come l’olio di lino, di sesamo, di canapa, per citarne alcuni. Però di questi olii in realtà poco si parla, è invece sempre più nell’occhio del ciclone ma anche sempre più utilizzato il famoso – ahimé – olio di palma.

La Coop sta cercando di riabilitarlo in quanto soddisfa la crescente domanda dell’industria alimentare, Barilla ne tesse le lodi già da tempo.

Eppure l’olio di palma non è un semplice olio vegetale: prodotto esemplare dell’omologazione del mercato alimentare, è un alimento che ha parecchie controindicazioni.

Mariarosa mi racconta di come in Africa sia purtroppo largamente consumato… le mani si tingono di un grasso rosso che non va via, ricorda poi che, dopo aver mangiato una pietanza cucinata in un pentolone intriso di olio di palma – quello c’era – è stata, unica volta, davvero molto male.

Martina è stupita di come sia presente in tutti i prodotti dolciari industriali – in testa biscotti, creme spalmabili, merendine e prodotti per bambini – e anche in quelli che dicono di far bene! Sarà forse perché dallo scorso dicembre la presenza dell’olio di palma deve essere indicata chiaramente sull’etichetta, prima invece compariva un generico “olii e grassi vegetali” e quindi si nota di più la presenza. Sta di fatto che c’è.

Ma perché fa male e perché allora continua a essere utilizzato?

Il consumo abituale di olio di palma, cioè consumare quotidianamente e più volte al giorno, prodotti che lo contengono compromette la salute: studi recenti condotti da Francesco Giorgino dell’Università di Bari, rivelano come l’olio di palma danneggi e distrugga le cellule del pancreas che producono l’insulina. Questo significa che l’olio di palma può provocare il diabete mellito, oltre ai già dimostrati danni che arreca al sistema cardiovascolare, quindi cuore e arterie a rischio, e aumento del colesterolo cattivo come primo effetto.

Questo per quanto riguarda la nostra salute. Ma anche la sua produzione non è affatto innocua.

La coltivazione per l’estrazione dell’olio di palma causa la deforestazione e l’uccisione – fino alla completa estinzione – delle foreste tropicali e dei suoi abitanti, come oranghi, elefanti, rinoceronti, tigri. Ed è quello che sta avvenendo in Indonesia e in Malesia, dove si prevede che la foresta scomparirà nel giro di qualche decennio. 
Si possono visionare i numerosi video che circolano in rete per aprire un po’ più gli occhi. Eppure sebbene l’85% delle coltivazioni a scopo industriale si trovino appunto nel Sud-Est asiatico, vista la crescente richiesta, anche nazioni di altri continenti come il Brasile e la Colombia si sono convertite alla sua coltivazione.

Il diffuso impiego nella industria dolciaria di questo olio è dovuto alla sua sapidità e ai bassi costi di produzione. Inoltre, pur essendo un olio vegetale è particolarmente ricco di acidi grassi saturi a lunga catena, normalmente abbondanti nelle carni e nei grassi animali, e ciò rende, a basse temperature, più solidi i prodotti in cui è presente. Infine è un conservante migliore rispetto ad altri grassi come ad esempio il burro, perché non diventa rancido. Questi i motivi di chi vuole incentivarne la produzione e l’utilizzo. Alla faccia della sana alimentazione. 
Sappiamo che mangiare bene è un fattore preventivo e determinante per la buona salute e dovrebbe essere un diritto inalienabile per l’umanità. Non c’è molto da opinare e discutere, non è una questione di interessi diversi.

E’ una questione di coscienza.

Articolo di: Alessandra Bocchi

Fonti

http://www.wired.it/scienza/medicina/2015/05/08/tutta-verita-olio-di-palma/

http://www.barillagroup.it/corporate/it/home/media/posizioni-aziendali/210613-olio-di-palma.html

https://www.youtube.com/watch?v=zLCv_AUGics : la posizione di Coop sull’olio di palma

https://www.change.org/p/stop-all-invasione-dell-olio-di-palma : la petizione per dire basta all’olio di palma

http://www.ecoblog.it/post/158748/olio-di-olive-olio-di-palma-o-olio-di-colza