Sono anni che faccio la campagna "lotta all'alcol alla guida", quando ancora mia figlia D. era una bambina. Ora lei è adolescente, esce, ed è facilmente tentata da questo problema che ho sempre combattuto, pur non condannando completamente l'uso moderato dell'alcol negli adulti sani, se fatto in maniera considerata, come evidenziato in un articolo qui di seguito riportato.
Lo chiamano shortino, ma si dovrebbe dire shottino
(da to shot = sparare).
È la nuova moda del momento che dalla Capitale sta approdando anche sulla nostra costa. E' il bicchierino esplosivo che ti fa sentire accettato dal gruppo. (!!!)... Quello che ti rende trendy agli occhi degli altri. Quello che ti fa sfoderare la loquacità che ti contraddistingue. Quello che ti fa sentire più sicuro. Quello che costa solo un euro (!). Quello che, se esageri, al terzo o quarto minuscolo bicchierino ti manda in coma etilico… (!!!)
(da to shot = sparare).
È la nuova moda del momento che dalla Capitale sta approdando anche sulla nostra costa. E' il bicchierino esplosivo che ti fa sentire accettato dal gruppo. (!!!)... Quello che ti rende trendy agli occhi degli altri. Quello che ti fa sfoderare la loquacità che ti contraddistingue. Quello che ti fa sentire più sicuro. Quello che costa solo un euro (!). Quello che, se esageri, al terzo o quarto minuscolo bicchierino ti manda in coma etilico… (!!!)
Eh sì, sul nostro territorio anche se gli eccessi alcolici tra i giovani non sembrano diffusi come altrove, abbiamo scoperto che una certa percentuale sfora la rassicurante contabilità e ai nostri microfoni non nasconde la sensazione di benessere data dall’ingoiare un’abbondante, colorata e fresca miscela superalcolica. Giovani e abuso di alcol: una piaga che stando alle cronache dei quotidiani più avvalorati sembra allargarsi a macchia d’olio. A parlare sono le statistiche che, di anno in anno, vedono abbassarsi l’età di chi assume alcol. E se in passato a primeggiare erano i ragazzi, dal 1998 ad oggi si è avuta una escalation che ha avvicinato paurosamente la percentuale di ragazze, di età compresa tra i 14 e i 16 anni, al vizio del bere. Per non parlare dei gravi danni alla salute e delle giovani vittime di incidenti stradali.
Secondo le stime dcll’Oms nove giovani su dieci bevono durante il weekend, con un allarmante picco per i minorenni: il 42% dei ragazzi e il 21% delle ragazze che bevono fino ad ubriacarsi ha meno di 18 annl. Un consumo sregolato che tradizionalmente non appartiene alla nostra cultura, dove il vino è stato considerato per millenni un alimento come il pane o le verdure. Dove il giovane veniva gradualmente iniziato ad un consumo alcolico mai finalizzato all’estraniamento dello sballo, bensì ai significati più profondi e ai sani piaceri del nettare di Bacco. Dove la "debolezza" dell’ubriacone era vista con disprezzo o commiserazione.
(tratto dal Web): - "Nell’eccitazione della serata in discoteca, adrenalina, shottini e spumantini hanno favorito, dopo caldi baci sulla pista, una notte di fuoco tra Cristiana e il muscoloso Claudio. Evvai, direte voi..
Eh no, invece! Il sesso da brilli non ha dato grandi soddisfazioni a nessuno dei due protagonisti. Bella la descrizione dell'uomo che un pò seccato ammette: “Far sesso con una ubriaca è come farlo con un pupazzo di legno” e ci viene da sorridere alla sua descrizione ben realistica di ciò che è accaduto con una ragazza dedita al bere: “Tu mi devi sentire quando ti tocco l’avambraccio: ma se ti tocco l’avambraccio e senti la spalla, vuol dire che sei ubriaca, quindi là già non va!”. A sentirlo, sembra che con da quella ragazza, lui vorrebbe forse qualcosa di più…"
Alcol e giovani è anche il tema del romanzo Ragazzi Ubriachi di Flavio Pagano, in uscita per Manifesto libri e presentato recentemente sulle pagine di Sette. Il romanzo parla proprio dell’ingresso di un gruppo di ragazzi nel tunnel dell’alcol, raccontato a due voci, quella di un padre e di un figlio. “Bevono – dice Pagano – per distrarsi, per trovare il coraggio di compiere un gesto spericolato o semplicemente di avvicinare una ragazza. Bevono – continua – per dimenticare una vita che non hanno ancora vissuto, soli, in una società sempre più distratta e inospitale”.
Ubriaco, spingendo la bicicletta, tenta di procedere. Che pena!
Nessun commento:
Posta un commento