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giovedì 10 settembre 2015

Giovani e alcool: allarme shortino o shottino

Giovani e alcool: attenzione allo shortino!
Sono anni che faccio la campagna "lotta all'alcol alla guida", quando ancora mia figlia D. era una bambina. Ora lei è adolescente, esce, ed è facilmente tentata da questo problema che ho sempre combattuto, pur non condannando completamente l'uso moderato dell'alcol negli adulti sani, se fatto in maniera considerata, come evidenziato in un articolo qui di seguito riportato.

Lo chiamano shortino, ma si do­vrebbe dire shottino 

(da to shot = sparare)

È la nuova moda del mo­mento che dalla Capitale sta approdando anche sulla nostra costa. E' il bicchierino esplosivo che ti fa senti­re accettato dal gruppo. (!!!)... Quello che ti rende trendy agli occhi degli altri. Quello che ti fa sfoderare la loqua­cità che ti contraddistingue. Quello che ti fa sentire più sicuro. Quello che costa solo un euro (!). Quello che, se esageri, al terzo o quarto minu­scolo bicchierino ti manda in coma etilico… (!!!)

 Eh sì, sul nostro territorio anche se gli eccessi alcolici tra i giovani non sembrano diffusi come altrove, abbiamo scoperto che una certa percentuale sfora la rassicu­rante contabilità e ai nostri micro­foni non nasconde la sensazione di benessere data dall’ingoiare un’ab­bondante, colorata e fresca miscela superalcolica. Gio­vani e abuso di alcol: una piaga che stando alle cronache dei quotidiani più avvalorati sembra allargarsi a macchia d’olio. A parlare sono le statistiche che, di anno in anno, ve­dono abbassarsi l’età di chi assume alcol. E se in passato a primeggiare erano i ragazzi, dal 1998 ad oggi si è avuta una escalation che ha avvi­cinato paurosamente la percentuale di ragazze, di età compresa tra i 14 e i 16 anni, al vizio del bere. Per non parlare dei gravi danni alla salute e delle giovani vittime di incidenti strada­li.
Secondo le stime dcll’Oms nove giovani su dieci bevono durante il weekend, con un allarmante picco per i minorenni: il 42% dei ragazzi e il 21% delle ragazze che bevono fino ad ubriacarsi ha meno di 18 annl. Un consumo sregolato che tradizio­nalmente non appartiene alla nostra cultura, dove il vino è stato conside­rato per millenni un alimento come il pane o le verdure. Dove il giovane veniva gradualmente iniziato ad un consumo alcolico mai finalizzato all’estraniamento dello sballo, ben­sì ai significati più profondi e ai sani piaceri del nettare di Bacco. Dove la "debolezza" dell’ubriacone era vista con disprezzo o commiserazione.


(tratto dal Web): - "Nell’eccitazione della serata in discoteca, adrenalina, shottini e spumantini hanno favorito, dopo caldi baci sulla pista, una notte di fuoco tra Cristiana e il muscoloso Claudio. Evvai, direte voi..
Eh no, invece! Il sesso da brilli non ha dato grandi soddisfazioni a nessuno dei due protagonisti. Bella la descrizione dell'uomo che un pò seccato ammette: “Far sesso con una ubriaca è come farlo con un pupazzo di legno” e ci viene da sorridere alla sua descrizione ben realistica di ciò che è accaduto con una ragazza dedita al bere: “Tu mi devi sentire quando ti tocco l’avambraccio: ma se ti tocco l’avambraccio e senti la spalla, vuol dire che sei ubriaca, quindi là già non va!”. A sentirlo, sembra che con da quella ragazza, lui vorrebbe forse qualcosa di più…"


 L’alcol “brucia” il cervello dei giovani creando danni permanenti. A lanciare l’allarme sulle pagine de Il Giornale è Emanuele Scafato, presidente della Società Italiana di Alcologia, che spiega come l’organismo di un ragazzo non sia in grado di spezzare la molecola dell’alcol e questa possa perciò svolgere indisturbata la sua azione solvente verso i fosfolipidi del cervello con danni permanenti in particolar modo all’ippocampo. (!!!)
Alcol e giovani è anche il tema del romanzo Ragazzi Ubriachi di Flavio Pagano, in uscita per Manifesto libri e presentato recentemente sulle pagine di Sette. Il romanzo parla proprio dell’ingresso di un gruppo di ragazzi nel tunnel dell’alcol, raccontato a due voci, quella di un padre e di un figlio. “Bevono – dice Pagano – per distrarsi, per trovare il coraggio di compiere un gesto spericolato o semplicemente di avvicinare una ragazza. Bevono – continua – per dimenticare una vita che non hanno ancora vissuto, soli, in una società sempre più distratta e inospitale”.



Ubriaco, spingendo la bicicletta, tenta di procedere. Che pena!

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