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martedì 29 settembre 2015

La guerra ambientale in casa nostra. CLIMA IMPAZZITO? NO

E’ innegabile che in quest’ultimo decennio in cielo si vedano attività nuove, strane, desuete, fenomeni inconsueti, ma costantemente presenti, che modificano la fisionomia dell’atmosfera e di conseguenza di tutto quello che essa contiene, esseri umani compresi. 
Cieli "neri" per il nostro futuro e il futuro dei nostri figli...
E’ innegabile che il nostro magnifico clima temperato si stia trasformando e ci precipiti in situazioni climatiche che non ci dovevano riguardare; cicloni, uragani, bombe d’acqua, alluvioni a ripetizione, migliaia di fulmini, chicchi di grandine giganti, capaci di devastare il muso di un aereo in volo e contemporaneamente grande caldo, siccità, incendi devastanti, distruzione della fauna acquatica e terrestre: disgrazie che si intensificano di anno in anno e che sono apparse quasi all’improvviso e tutte insieme in pochi anni!
 





Non è credibile che siano operazioni spontanee della natura, improvvisamente impazzita; non è credibile alcuna spiegazione scientifica o pseudo tale per il semplice fatto che la mano dell’uomo è evidente ad occhio nudo, basta guardare, basta voler vedere e voler capire! 
E, anche se quell’uomo, veste una divisa, sappiamo, ce lo ha insegnato la Storia, che può compiere dei crimini contro l’Umanità


La siccità è in espansione

L'ennesima coltivazione di granturco
andata a male.




La spiga di grano sofferente:
questo capolavoro del Creatore ci assomiglia!
Sulle strade e nelle piazze la nostra associazione ha incontrato migliaia di persone che scoprono questa realtà e sono in grado, con profondo dolore, di accettarla e integrarla nella loro coscienza e altrettanti che non possono vedere, accettare o capire perché troppo oberati dalla pesantezza della loro vita. (segue nel LINK annesso):

http://riprendiamociilpianeta.it/portfolio/scie-chimiche-depositato-esposto-alla-procura-di-torino/

IO VOGLIO QUESTO CIELO DI NUOVO!

GENERALE FABIO MINI: "CLIMA IMPAZZITO? 
NO! E' GUERRA CLIMATICA"

La guerra ambientale non è più solo un’ipotesi: è già in atto. Ma guai a dirlo: si passa per pazzi. Eppure, «negare l’informazione è già un atto di guerra fondamentale», denuncia il generale Fabio Mini, che conferma tutto: la “bomba climatica” è la nuova arma di distruzione di massa a cui si sta lavorando, in gran segreto, per acquisire vantaggi inimmaginabili su scala planetaria.

Alluvioni, terremoti, tsunami, siccità, cataclismi. Uno scenario che, purtroppo, non è più fantascienza. E da parecchi anni.
Era il lontano 1946 quando Thomas Leech, scienziato e professore israeliano-neozelandese, lavorò in Australia per conto dell’Università di Auckland con fondi americani e inglesi per provocare piccoli tsunami. Il successo del “Progetto Seal” spaventò Leech spingendolo a fermarsi dopo i primi test. Ma chi ci dice che la manipolazione del clima non sia stata portata avanti? Oggi, con la robotizzazione, per molte “operazioni” bastano poche persone. «Non ci sono vincoli, non ci sono regole, se c’è la possibilità di farlo ‘qualcuno’ lo farà». Non i governi, ma ristrette élite.

Ne ha parlato di recente, in un convegno a Firenze largamente disertato dai media, l’ex comandante delle forze Nato in Kosovo. Mini rivendica responsabilità di aver posto in Italia l’attenzione su questo tema quando nel 2007 scrisse l’articolo “Owning the weather: la guerra ambientale è già cominciata”, ufficializzando uno scenario nuovo e inquietante: le forze della natura sono adoperate e piegate come strumento ed arma.
Può accadere, sottolinea Mini, perché – come di fronte a qualsiasi altra aberrazione di carattere mostruoso – l’opinione pubblica è innanzitutto incredula: «La maggior parte delle persone ritiene inconcepibili certi scenari, in quanto non è al corrente delle progettazioni in materia di tecnologie militari e quindi delle conseguenti implicazioni».
Da un lato c’è la rassicurante convenzione Onu del 1977, che proibisce espressamente «l’uso militare, o di altra ostile natura, di tecniche di modificazione ambientale con effetti a larga diffusione, di lunga durata o di violenta intensità». In realtà, al 90% le prescrizioni Onu vengono regolarmente disattese, in particolare dai militari. I quali «hanno già la capacità di condizionare l’ambiente: tornado, uragani, terremoti e tsunami alterati o addirittura provocati dall’uomo sono una possibilità concreta».

I militari, riassume Mini – citato nel report del blog “No Geoingegneria” – prediligono la tecnologia. E le loro richieste alla scienza non sono per programmi attuabili a breve termine, ma sono progetti con sviluppi nel medio e lunghissimo termine.
Attenzione: «Non esiste una moralità che possa impedire di oltrepassare un certo punto. Basti pensare allo sviluppo e le applicazioni degli ordigni atomici. Non esiste vincolo morale, ciò che si può fare si fa».
Inoltre, la nuova tecnologia viene applicata anche a livello immaturo: «La voglia di conseguire un vantaggio spinge ad usare le tecnologie senza fare test a sufficienza. Una possibilità viene messa in atto per verificarne il funzionamento, sperimentandone direttamente sul campo gli effetti». Già nel 1995, uno studio dell’aeronautica militare statunitense (“Weather as a Force Multiplier: Owning the Weather in 2025”) delineava i piani da sviluppare per conseguire nell’arco di 30 anni il controllo del meteo a livello globale.
Secondo Mini, non si parlava ancora di “possedere il clima”, ma di controllare il meteo e lo spazio atmosferico per condurre operazioni Thomas Leechbelliche, «per esempio irrorando le nubi con ioduro d’argento, altre sostanze chimiche o polimeri, per dissolverle oppure spostarle».
Si tratta della possibilità di destabilizzare una regione o paese, in qualsiasi parte del mondo.
Oggi, a 17 anni dalla pubblicazione di quello studio, secondo il generale Mini «siamo piuttosto vicini al traguardo del 2025».
Secondo il meteorologo statunitense Edward Norton Lorenz, padre della “teoria del caos”, mai e poi mai avremo conoscenze sufficienti a verificare le effettive conseguenze di una modificazione climatica. Se qualcuno trae un vantaggio da una modificazione climatica, dall’altra ci sarà qualcun altro che ne subisce un danno, e non è detto che lo paghi in termini lineari, con conseguenze anche catastrofiche, che Lorenz chiama “effetto farfalla”.
Proprio in quegli anni si comincia a pensare non solo di cambiare il meteo, ma di creare una situazione permanente e quindi di trasformare il clima.
«Così qualcuno inizia a pensare: cosa rende l’Europa prospera e le garantisce un clima favorevole? La corrente del Golfo del Messico. Bene, allora qualcuno si è messo a studiare come modificare questa corrente. Non solo, ma qualcuno ha iniziato a chiedersi: possiamo provocare un terremoto? Qualcuno ha risposto ‘si può fare’». Qualcuno chi?
La domanda, infatti, è particolarmente inquietante: da chi scaturisce quella volontà politica che sta alla base della catena di comando? Brutte notizie, dice Mini: gli Stati stanno perdendo il controllo della situazione, che è monopolizzata da ristrettissimi gruppi di potere. Il generale le chiama “bande”. Sono costituite da «persone, associazioni e corporazioni, coaguli di potere che non hanno nessun interesse istituzionale, ma conseguono solamente il proprio interesse, e nel nome di esso sono disposte a mandare in crisi un sistema per modificarlo a proprio vantaggio, utilizzando mezzi illegali e legali». L’enorme potere di questo super-clan è confermato dalla situazione mondiale di massima emergenza, come confermato dalle analisi di carattere strategico a livello militare.

In sintesi: la demografia del pianeta è in aumento esponenziale, le risorse della Terra sono in netta diminuzione, l’economia globale è in recessione. Insomma, la coperta è sempre più corta. E il ruolo degli Stati nella definizione della minaccia è ormai ridotto a zero.

Non sono più gli Stati a decidere, a individuare o prevedere le minacce, sottolinea Mini. Sono “altri” che fanno le analisi. E fare le valutazioni della minaccia «vuol dire fornire le indicazioni per la politica». Bene, «questa prerogativa non è più nelle mani degli Stati, neanche di quelli forti».
George W. Bush, quando ha avviato la “guerra infinita” innescata dagli attentati dell’11 Settembre, non è stato indirizzato da fonti istituzionali, ma da «qualcuno che lavora fuori dalle istituzioni, contro le istituzioni». 
La situazione è veramente critica: molti Stati hanno l’acqua alla gola, colpiti dalla crisi e ricattati dalla cupola finanziaria mondiale.
La criminalità è in netto aumento, il contrasto verso le mafie si è indebolito e la percezione dell’insicurezza è cresciuta. Ogni problema viene estremizzato: la favola dello “scontro di civiltà” tra cultura giudaico-cristiana e cultura musulmana resta «il faro politico di tutte le relazioni internazionali». Così, non fa che crescere la militarizzazione del pianeta: «Le cose che venivano fatte con strumenti civili oggi vengono fatte quasi esclusivamente con strumenti militari, inducendo gli ambienti militari ad essere sempre più proiettati verso il controllo e il possesso di strumenti tecnologici per attuarlo».
La dualità, lo scontro, si manifesta in maniera preponderante nello spazio, con il controllo delle telecomunicazioni e dei sistemi di difesa, e ora anche nell’ambiente, «che non è più il luogo ove la guerra si manifesta, ma è l’arma», e negli agglomerati urbani, «che sono i luoghi dove si prevede il maggior intervento in termini di militarizzazione». Lo spazio è definito un “bene comune” e come tale dovrebbe essere salvaguardato. «Ma non succede, e la percezione di scarsa sicurezza alimenta un incremento della militarizzazione».
Come si sfrutta l’ambiente come arma? «Non solo con le modifiche meteorologiche, ma anche  tramite la negazione delle informazioni. Non c’è solo la disinformazione sull’ambiente, ma c’è una pratica militare che si chiama “denial of service”». Ovvero: «Si stabilisce che è necessario non solo negare la realtà o l’evidenza, ma negare l’informazione». E questo, ribadisce Mini, è già un vero e proprio atto di guerra. «Determinate persone o paesi non devono venire a conoscenza delle informazioni», anche se questo può causare catastrofi di proporzioni bibliche, come il devastante tsunami abbattutosi sulle coste dell’Indonesia. «Lo tsunami indonesiano (anno 2004) è ancora uno scandalo:
l’informazione sul suo arrivo era disponibile, ma interruzioni nella trasmissione dati a causa di anelli malfunzionanti, o volutamente non funzionanti, ne hanno impedito la comunicazione».
Un altro aspetto è emblematicamente rappresentato dal sistema HAARP. Click qui per approfondire.
Invece di influire sull’ambiente a carattere solo locale, dice Mini, ormai si può incidere globalmente.
Come manipolare e comandare un TORNADO dal SATELLITE
Come? «Andando a creare, artificialmente, dei punti più caldi o più freddi, e quindi modificando il clima interferendo anche sulle correnti». Lo stesso dicasi per le alterazioni che provocano i terremoti, anche se il generale nega che il recente terremoto in Emilia (anno 2012) sia stato “indotto”.

Ma attenzione: «Nessuno può negare che ci siano state più di 2.000 esplosioni nucleari nel sottosuolo terrestre, nella profondità degli oceani e persino nello spazio».
Già negli anni ’90, per colpire obiettivi di interesse militare in Cina, «fu pianificato di indurre un terremoto con delle esplosioni dalla zona di Okinawa». La dismissione di migliaia di ordigni nucleari, dopo la fine della guerra fredda, ha creato un mercato dei materiali fissili da innesco. «Le grandi compagnie petrolifere si offrirono di reimpiegarli e sappiamo che è possibile agire sulle faglie inducendo terremoti tramite ordigni nucleari o micro-nucleari».

Brusca fine della scia di aereo che stava irrorando lungo le fasce nuvolose

Tu puoi negare ciò che non sai circa qualche teoria della cospirazione,
ma non puoi dire in modo sensato che tu hai visto questo cielo giocando fuori da bambino. Puoi?

In natura, le forme quadrate NON ESISTONO!

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Che sia vero? Bush "manovrato" da qualcuno potente alle sue spalle?
Alcune immagini tratte dal Web:




VIDEO: EXTREME COLD IN USA, MELTING ARCTIC METHANE, HAARP?

Scie chimiche: la guerra segreta (Documentario):

Tanker Enemy ha realizzato il primo documentario professionale dedicato alla geoingegneria clandestina, alias "scie chimiche". Tutti noi saremo i produttori di un documentario che non porrà solo domande, ma che snocciolerà, una ad una, prove inconfutabili sulla "guerra climatica". La produzione porrà di fronte alle loro responsabilità tutti coloro che, in questi anni, hanno negato, ridicolizzato, sminuito il problema, che non è un problema, ma IL PROBLEMA.... (segue sotto il video in YouTube)


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OGM & CHEMTRAILS

Pubblicato il 09 gen 2013
Servizio andato in onda il 6 gennaio 2013 su TV Koper-Capodistria
Giornalista Rebeka Legović

lunedì 28 settembre 2015

Povera la ricca Cataluña, Catalogna in italiano...

28/09/2015 - La coalizione indipendentista ha conquistato 62 scranni su 135 totali del Parlamento regionale, ma non supera il 48 per cento, mancando di poco quindi la maggioranza assoluta nelle preferenze degli elettori. Netta sconfitta per Partido Popular del premier spagnolo Mariano Rajoy.
... Una vittoria netta quindi, ma non assoluta. Gli indipendentisti avranno il maggior numero dei seggi al Parlamento regionale catalano, ma non superando il 50 per cento dei voti non possono presentarsi a Madrid come titolari della maggioranza assoluta degli elettori della Catalogna. ....

Ma leggiamo le riflessioni di Massimo Mazzucco:
"Anche se si tratta di situazioni differenti, vi sono molte analogie fra il recente caso della Grecia e l'attuale caso della Cataluña. 

La prima è che in ambedue i casi sono stati i banchieri, in modo aperto e spudorato, a pesare in modo determinante sulla scelta popolare: nel caso della Grecia, lo hanno fatto chiudendo i rubinetti dei conti correnti, nel caso della Cataluña, minacciando di andarsene e di abbandonare il popolo al proprio destino. (Ieri sera, da Fazio, Varoufakis ha raccontato come la sconfitta della Grecia sia stata in realtà la vittoria di 3 entità: Germania, Francia e banche).

E per chi avesse ancora bisogno di una dimostrazione che sono i banchieri i veri padroni dell'Europa, basterà fare questa riflessione: la Cataluña è la regione più ricca e prosperosa della Spagna. Lavorano più di tutti, producono ed esportano più di tutti: perchè mai dovrebbero temere la chiusura delle banche e la "cacciata" dall'Europa e dall'Euro? Eppure, è proprio questa l'arma che è stata usata contro di loro per cercare di tenere sotto controllo questa regione di indipendentisti.

La seconda analogia è che in ambedue i casi, curiosamente, i partiti "rivoluzionari" di Syriza e degli indipendentisti catalani hanno "sfiorato" la maggioranza per un soffio, ma non l'hanno raggiunta. Se io fossi dalla parte dei potenti, e potessi controllare in qualche modo l'esito finale delle elezioni, .... di fronte a fenomeni di massa innegabili come questi sceglierei proprio di farli arrivare al 49% circa: gli darei così la massima soddisfazione possibile, riconoscendo pubblicamente la loro forza, senza però mettere realmente in pericolo il mio controllo su di loro.

La terza analogia è che, molto probabilmente, anche la grande "rivoluzione catalana" partorirà un topolino, come già è accaduto per la Grecia. Alla fine non succederà nulla, visto che tutte le più grandi spinte indipendentiste, fatte di orgoglio e di unità popolare, sembrano spegnersi inesorabilmente di fronte agli sportelli bancari della propria nazione.


Il famoso diritto all'autodeterminazione dei popoli ormai non conta più nulla. Conta solo il diritto ad avere un proprio conto corrente

Chi era quella persona che disse "Datemi la possibilità di controllare l'emissione di denaro, e controllerò il mondo"?" 
(Massimo Mazzucco)




sabato 26 settembre 2015

SALUTE - Curarsi i dolori fisici con la Gelatina

Questo trattamento naturale è in grado di alleviare i tuoi dolori articolari,gambe, schiena in 7 giorni
I dolori articolari e muscolari possono essere una conseguenza di lesioni, sforzi eccessivi o disturbi vari.Ecco il trattamento naturale per alleviarli.

I dolori muscolari e articolari possono essere una conseguenza di lesioni, sforzi eccessivi o disturbi di diversa natura. Questi fastidi possono diminuire la qualità di vita delle persone che ne soffrono poiché impediscono di svolgere le proprie attività con normalità. La buona notizia è che questi disturbi possono essere trattati in modo naturale ed esistono molti rimedi efficaci che possono dare un sollievo completo in poco tempo.
un rimedio eccellente che può alleviare questo tipo di fastidi in soli sette giorni.

Innanzitutto dovete comprare 150 grammi di gelatina commestibile, preferibilmente quella insapore. Questa quantità è sufficiente per un mese di trattamento.

§  Mettete due cucchiaini di gelatina in un quarto di tazza di acqua fredda e lasciatela riposare per tutta la notte fuori dal frigorifero.

§  Il mattino seguente la gelatina si sarà già gonfiata e potrete mangiarla con un po’ di miele, succo, yogurt o panna acida. L’importante è mangiarla a digiuno, almeno 30 minuti prima di colazione.

§  Questo trattamento va realizzato per un mese intero, ma ci si sente meglio già dopo sette giorni dal momento che si inizia il trattamento. 

È ideale per chi soffre di mal di schiena, dolori alle articolazioni, alla colonna vertebrale o al collo. Questo rimedio aiuta a migliorare la lubrificazione delle articolazioni.

Perché la gelatina fa così bene alle articolazioni?

La gelatina è un prodotto molto facile da reperire a bassi costi e che può essere abbinato ad altri ingredienti per creare dolci molto nutritivi. Questo alimento è caratterizzato da un alto contenuto di proteine che si ottengono come risultato dell’elaborazione del collagene animale; può essere utilizzato come stabilizzatore, agglutinante o addensante in diverse ricette.
Si dice che la gelatina sia ottima per le articolazioni perché contiene due amminoacidi, prolina e idrossiprolina, che agiscono in modo positivo riparando i tessuti connettivi. Il consumo di gelatina, quindi, può aiutare ad aumentare il tessuto connettivo, fondamentale per trattare le articolazioni interne.
Altri benefici della gelatina
La gelatina possiede molte proprietà importanti che possono aiutare a migliorare la salute in vari modi. Tra i suoi benefici troviamo i seguenti:
la gelatina è un alimento ricco di amminoacidi, come la arginina e la glicina, che stimolano la formazione dei muscoli;

-  è un alimento che non contiene né colesterolo né grassi, oltre a essere ottimo per accelerare il metabolismo e per perdere peso;

  • aggiungendo la gelatina ai pasti, si facilita la digestione di alimenti come la carne e i latticini, di solito molto difficili da digerire. Essa, inoltre, contribuisce a eliminare il gonfiore addominale e può regolare gli ormoni;
  • il consumo regolare di gelatina potrebbe aiutare a prevenire lo sviluppo di osteoporosi e osteoartrite;
  • dà elasticità e forza a tendini e legamenti;
  • la gelatina ha proprietà che aiutano a rafforzare il sistema immunitario;
  • stimola la crescita dei capelli e delle unghie, dimostrandosi un favoloso alleato per la bellezza;
  • contiene un totale di diciotto amminoacidi tra i quali sono inclusi otto dei nove essenziali che il corpo non può sintetizzare e che deve ricevere attraverso gli alimenti;
  • la gelatina contiene il fluoro, un elemento chimico che in piccole quantità aiuta a preservare lo smalto dei denti prevenendo la comparsa di carie;
  • aiuta a rigenerare il collagene della pelle, sostanza presente anche nelle ossa, nei tendini, nelle cartilagini e nei legamenti, e che, con il passare degli anni, va diminuendo;
  • è consigliata per contrastare disturbi gastrici come gastrite e acidità di stomaco perché neutralizza la produzione eccessiva di acidi gastrici;
  • può essere di aiuto nelle diete dimagranti visto che dà una sensazione di sazietà e diminuisce l’appetito.
La gelatina in BRASILE

venerdì 18 settembre 2015

Scie chimiche, inquinamento, polveri sottili, aria inquinata: i KILLER !

                              

Un recente studio dell’Istituto Max Planck attribuisce alle polveri sottili un alto tasso di mortalità. A complemento dell’articolo che proponiamo, ricordiamo, in ordine di incidenza, le principali fonti di polveri sottili ed ultrasottili, all’origine sia di numerose patologie sia di decessi. 


Al primo posto:

• Geoingegneria clandestina

• Inceneritori


seguono:

• Strutture industriali

• Impianti urbani 

• Traffico veicolare

Se non esistessero le operazioni chimico-biologiche, eseguite in gran parte attraverso l’aviazione civile (aerei passeggeri e cargo), il numero di morti citato nell’indagine si ridurrebbe di un buon 90 per cento!

L'inquinamento atmosferico causa ogni anno la morte prematura di oltre tre milioni di persone a livello mondiale, con una maggiore incidenza in Asia. È quanto si legge in un nuovo studio condotto dall'Istituto Max Planck per la Chimica e pubblicato sulla rivista “Nature”, in base al quale la mortalità da inquinamento dell'aria potrebbe raddoppiare entro il 2050, arrivando ad interessare 6,6 milioni di persone all'anno. 

Gli esperti hanno combinato un modello globale di chimica atmosferica con i dati demografici e le statistiche sulla salute per stimare il contributo di diversi inquinanti, in particolare delle polveri sottili, alla mortalità prematura. Stando ai dati, le emissioni derivanti dall'energia residenziale, ad esempio per riscaldarsi e cucinare, sono prevalenti in India e Cina ed hanno l'impatto più alto a livello planetario sulle morti premature. In molte aree degli Stati Uniti a pesare sono il traffico e la produzione di energia, mentre in Europa, Stati Uniti orientali, Russia ed Asia orientale le emissioni provenienti dall'agricoltura danno il contributo maggiore alle polveri sottili. 

Secondo uno studio correlato, condotto dall'università britannica di Leeds e pubblicato su “Nature Geoscience”, tra 400 e 1.700 morti premature si sarebbero potute evitare, se fossero stati ridotti in modo considerevole gli incendi legati alla deforestazione registrati nell'Amazzonia brasiliana negli ultimi anni. 

Gli esperti hanno unito misurazioni satellitari e terrestri ad un modello di trasporto chimico per dimostrare che, nella regione, le concentrazioni di polveri sottili sono calate del 30% durante la stagione secca, proprio a seguito della riduzione degli incendi associati alla deforestazione. (fonte: www.tankerenemy.com)

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Milano. Inquinamento dell'aria: chi è più intelligente si difende così
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Oggi la morte viene dal cielo sotto mentite spoglie:
L’aria non conosce frontiere locali, nazionali o internazionali. Tutto ciò che viene scaricato nella troposfera entra nel ciclo biologico, e così lo respiriamo, ingeriamo o assorbiamo inavvertitamente, a partire dagli scarichi rilasciati dagli aeromobili. 

Dobbiamo insegnare loro!
In base alle leggi della fisica, e secondo i dettami di NASA (National Aeronautic and Space Administration), EPA (Environmental Protection Agency) e FAA (Federal Aviation Administration, la combustione del carburante solo a partire da 8 mila metri di quota ma non al di sotto, e a meno 40 gradi centigradi, con un’umidità minima del 70 per cento, provoca la formazione di scie di condensa. I velivoli che in Europa sfrecciano giorno e notte dagli 8.000 metri di altitudine ai 1.000, al di sopra dei centri abitati, dal punto di vista prettamente scientifico non emettono scie di condensazione, bensì scarichi di altro genere, ossia scie chimiche. Ben altra cosa è il fumo dei motori di aeroplani da guerra, durante la prima e seconda guerra mondiale.


Milioni di fotografie e migliaia di filmati, nonché la testimonianza di innumerevoli persone che hanno superato i 30 anni,  provano ed attestano inequivocabilmente, che prima del 2002 il vecchio continente non era ricoperto da una cappa chimica originata da aerei mascherati a dovere, che vela la luce del sole, rendendo l’aria irrespirabile, con notevoli ed improvvisi sbalzi di temperatura. 
28/08/2015 Riccione (zona San Lorenzo): AEREI MILITARI SCATENATI CON SCIE: SOLE OSCURATO! 
Certo, prima di allora, il Pentagono, la Nasa ed il Max Planck Institute hanno mandato in onda singoli e segretissimi esperimenti, come quello realizzato in Sardegna nei primi anni ’60, spargendo il tossico bario. 
Freddo e caldo naturale? No: artificiale! 
Sardegna (Italia) - la prima zona degli esperimenti
Tralasciando i documenti ufficiali del governo di Washington, e più precisamente dell’US Air Force sulla "conquista del tempo", già citati e pubblicati integralmente, che certificano una guerra ambientale in atto vietata dalla convenzione internazionale Enmod del 1978, è sufficiente l’osservazione diretta del cielo per comprendere il senso di questo genocidio contro popoli ignari del gravissimo pericolo. 

Oltretutto, dalla quotidiana disamina dei tracciati radar si evince che in realtà non esistono voli di linea che transitano su aerovie militari e a bassa quota, bensì il
contrario. In Europa, a parte la Russia che controlla il suo territorio, soltanto la NATO ha il dominio dello spazio aereo. Quindi non si muove foglia che lo zio Sam non voglia. In Italia, istituzionalmente il compito di monitorare continuamente lo spazio aereo nazionale è affidato all'Aeronautica Militare Italiana. Allora, delle due l'una: o l'AMI non è clamorosamente in grado di assolvere il suo compito, (a parte la complicità diretta nella strage di Ustica), oppure è parte attiva di questo crimine contro l'umanità, e quindi il relativo Stato Maggiore deve rispondere di strage e di alto tradimento. Nel 1997 ad Erice in Sicilia viene presentato il progetto Teller, messo in pratica a partire dal 2002. Questi sono fatti documentati e verificabili, non opinioni. Quindi, è impossibile negare la straripante evidenza.


Senz’aria non c’è vita per gli esseri umani, gli animali e le piante. L’aria è essenziale per tutti gli esseri viventi della Terra. L’aria pura rappresenta il nostro elisir di vita. 
Tuttavia, cosa s’intende per aria pulita, pura? 
L’aria è la miscela di gas dell’atmosfera terrestre i cui componenti principali sono l’azoto (N2, 78 per cento) e l’ossigeno (O2, 21 per cento) e, in minima parte, il gas argo (Ar) e l’anidride carbonica (CO2). In questo stato, senza l’influsso di qualsiasi altra sostanza, l’aria è inodore e insapore. Tuttavia in questa forma l’aria non esiste in alcun posto al mondo. Le sostanze più diverse si mescolano costantemente all’aria. Talvolta formano anche dei nuovi composti mediante reazioni chimiche.  

E’ importante distinguere tra l’anidride carbonica (CO2) e tutte le altre sostanze inquinanti, poiché la CO2 non è dannosa per l’aria. I concetti «puro» e «pulito» devono quindi essere considerati in modo relativo. Per le persone l’aria è «pulita» se non danneggia la salute. Il problema si complica quando il comportamento umano, ovvero industriale, ma soprattutto militare ha effetti nocivi sull’ambiente.
Cosa danneggia la salute e cosa è accettabile per l’essere umano? In che modo l’aria incide sulla salute? L’inquinamento dell’aria con sostanze inquinanti quali polveri sottili e sostanze gassose tocca tutte le città e gli agglomerati del mondo. L’Europa e in particolare l’Italia non fanno eccezioni. Gli effetti delle sostanze inquinanti nell’aria sulle vie respiratorie e l’apparato cardiocircolatorio sono conosciuti. Il tipo di sostanze inquinanti è chiaramente cambiato negli ultimi decenni.   Per il biossido d’azoto (NO2), prodotto soprattutto dalla trasformazione degli ossidi d’azoto durante i processi di combustione (ad esempio i motori degli aerei), nell’UE il valore limite annuo è di 40 μg/m3. Tuttavia, dal 2002 l’Unione europea non monitora più la qualità dell’aria nei cieli. Infatti, il registro Ines è fermo da allora. Singolare coincidenza: proprio nel 2002 è decollata nel vecchio continente l’aerosolchemioterapia bellica della NATO, segretamente e sotto mentite spoglie civili.

Ecco un metodo infallibile, economico e non ostacolabile per misurare il grado di inquinamento che ricade sulla terra: i licheni come bioindicatori dell'inquinamento atmosferico. Parola al professor Pier Luigi Nimis, del Dipartimento di Biologia dell’ Università di Trieste:

«Il biomonitoraggio si basa sulle variazioni ecologiche indotte dall'inquinamento sull'ambiente; tali variazioni si manifestano in modo più o meno evidente a tre livelli diversi: accumulo delle sostanze inquinanti negli organismi; modificazioni morfologiche o strutturali degli organismi; modificazioni nella composizione delle comunità animali e vegetali. 
Un buon indicatore biologico deve possedere le seguenti caratteristiche: 
1. accertata sensibilità agli agenti inquinanti considerati; 
2. ampia distribuzione in tutto il territorio in esame; 
3. scarsa mobilità;  
4. ciclo vitale lungo; 
5. eventuale capacità di accumulo di sostanze inquinanti. 

I licheni, ed in particolare quelli epifiti, sono in grado di fornire ottime indicazioni sulla qualità dell'ambiente, in quanto il loro metabolismo dipende essenzialmente dall'atmosfera. 
Le principali caratteristiche che fanno dei licheni dei buoni indicatori dell'inquinamento atmosferico, sono riassumibili in 5 punti: 
1) Elevata capacità di assorbimento e di accumulo di sostanze prelevate dall'atmosfera. Mancando di aperture stomatiche ed essendo sprovvisti di cuticola, i licheni attuano gli scambi gassosi attraverso tutta la loro superficie: tale assorbimento si protrae notte e giorno per molti anni. Il metabolismo di questi organismi dipende quasi esclusivamente dalle deposizioni secche ed umide dall'atmosfera; è facile quindi comprendere perché i licheni riescano ad accumulare a livelli facilmente apprezzabili quei contaminanti atmosferici persistenti (metalli, radionuclidi, idrocarburi clorurati, fluoruri, etc.) difficilmente misurabili in campioni di aria. 
Elementi nutritivi e contaminanti vengono assunti sotto forma gassosa, in soluzione o associati al particellato». - (a cura di Gianni Lannes)
Intervista al Biologo Giorgio Pattera sulle scie chimiche e polimeri
 (anno 2010)

Intervista a Giorgio Pattera - Scie Chimiche, la Lotta Continua - Pubblicato il 30 lug 2013

per capire, a distanza di quasi 4 anni, l'evoluzione della ricerca e della lotta contro le scie chimiche.


Intervista a Corrado Penna - Differenze tra scie chimiche e scie di condensa: