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sabato 2 giugno 2018

La storia tradizionale del martirio cristiano è errata. (Candida Moss - USA)


La persecuzione dei cristiani? Un mito secondo la studiosa americana Candida Moss
“La storia tradizionale del martirio cristiano è errata. I cristiani non erano perseguitati, diffamati o presi di mira dai romani. Davvero pochi cristiani morirono, e quando morivano, venivano spesso condannati per quelle che nel mondo moderno chiameremo ragioni politiche. C’è una differenza tra persecuzione e processo. Un persecutore prende di mira rappresentanti di un gruppo specifico per una punizione immeritata meramente a causa della loro partecipazione in quel gruppo. Un individuo è processato perché quella persona ha infranto la legge”
Per la professoressa Moss, ordinaria di Nuovo Testamento nell’Università americana di Notre Dame,  la persecuzione dei cristiani nell’antica Roma  è in gran parte un mito inventato ““I cristiani non sono mai stati le vittime della sostenuta persecuzione mirata”.  Per la studiosa risulta “narrativa da scuola domenicale una Chiesa di martiri, di cristiani accalcati nelle catacombe per paura, che si incontravano in segreto per evitare di essere arrestati e spietatamente gettati ai leoni solo per le loro credenze religiose”.
La Moss parte da una attenta analisi delle fonti rilevandone incongruenze, contraddizioni ed anacronismi incompatibili con la società dell’antica Roma. Per la studiosa  L’idea della chiesa perseguitata è quasi interamente invenzione del IV secolo e successiva”.  Fu il vescovo Eusebio di Cesarea ad “inventare la schiacciante maggioranza di storie di martiri in nostro possesso” per propagandare il “mito” di una chiesa perseguitata. In seguito questo mito ha attecchito e si è sviluppato perché le reliquie dei martiri , afferma la Moss” potevano attirare una folla immensa. Il possesso dei resti di un martire. . . assicurava ad un villaggio non solo protezione e fama, ma anche visitatori. I pellegrini al santuario di un martire hanno bisogno di luoghi di soggiorno, di cose da mangiare e di una lampada o di oggetti  commemorativi da portare a casa con loro. Ogni villaggio ha voluto avere i resti di un famoso martire”
 
Candida Moss, The Myth of Persecution: How Early Christians Invented a Story of Martyrdom, 2013
30/05/2018
Autore: Fausto Tufano

VIDEO ENGLISH:
In THE MYTH OF PERSECUTION, Candida Moss, a leading expert on early Christianity, reveals how the early church exaggerated, invented, and forged stories of Christian martyrs and how the dangerous legacy of a martyrdom complex is employed today to silence dissent and galvanize a new generation of culture warriors. According to cherished church tradition and popular belief, before the Emperor Constantine made Christianity legal in the fourth century, early Christians were systematically persecuted by a brutal Roman Empire intent on their destruction. As the story goes, vast numbers of believers were thrown to the lions, tortured, or burned alive because they refused to renounce Christ. These saints, Christianity's inspirational heroes, are still venerated today. Moss, however, exposes that the "Age of Martyrs" is a fiction—there was no sustained 300-year-long effort by the Romans to persecute Christians. Instead, these stories were pious exaggerations; highly stylized rewritings of Jewish, Greek, and Roman noble death traditions; and even forgeries designed to marginalize heretics, inspire the faithful, and fund churches. The traditional story of persecution is still taught in Sunday school classes, celebrated in sermons, and employed by church leaders, politicians, and media pundits who insist that Christians were—and always will be—persecuted by a hostile, secular world. While violence against Christians does occur in select parts of the world today, the rhetoric of persecution is both misleading and rooted in an inaccurate history of the early church. Moss urges modern Christians to abandon the conspiratorial assumption that the world is out to get Christians and, rather, embrace the consolation, moral instruction, and spiritual guidance that these martyrdom stories provide.